Ora dopo ora si fa sempre più drammatico il bilancio in Portogallo in seguito al rogo scoppiato nella notte di sabato nell’area boschiva di Pedrogao Grande, a circa 150 chilometri a nordest di Lisbona. Al momento si contano infatti almeno 61 persone morte, di cui almeno 4 sarebbero bambini. Nessuna delle vittime è italiana.
Secondo le autorità, circa 30 persone hanno perso la vita carbonizzate nelle loro auto e altre tre a causa dell’inalazione di fumo. Ci sono anche una sessantina di feriti, 5 dei quali in gravi condizioni (e tra questi alcuni vigili del fuoco), e due dispersi.
Il governo di Lisbona ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Il segretario di Stato agli interni, Jorge Gomes ha precisato che due sono vittime indirette dell’incendio in quanto sono morte in un incidente stradale mentre fuggivano dalle fiamme.
Intanto Rodrigo, un bambino di 4 anni, è la prima vittima identificata. Il piccolo è stato sorpreso dalle fiamme mentre era in auto con uno zio. Un albero in fiamme è caduto sull’auto. Il cadavere dello zio è stato trovato nell’auto, quello del bambino all’esterno.
Si tratta dell’incendio col numero di vittime più alto degli ultimi anni nel Paese. Nell’estate del 2003 incendi in diverse località uccisero circa 20 persone. Secondo le autorità il numero delle vittime potrebbe salire. Oltre 600 vigili del fuoco sono stati mobilitati per spegnere le fiamme e molte persone hanno dovuto abbandonare le abitazioni nella zona.
Si sta cercando di ricostruire i fatti, ma l’incendio non sarebbe di origini dolosa, bensì scatenato da un fulmine: il forte vento avrebbe poi alimentato il rogo, inizialmente non di preoccupanti proporzioni. Ma evidentemente la situazione è sfuggita dal controllo. Sul posto sono stati utilizzati anche numerosi aerei che – nonostante la difficoltà a operare in presenza di una nube di fumo di proporzioni enormi – hanno contribuito a circoscrivere le fiamme. Attivata anche la procedura di emergenza prevista dall’Unione Europea.
Il Portogallo è stato investito in questi giorni da una ondata di caldo con temperature che hanno toccato anche i 40 gradi: “Drammaticamente si tratta – ha detto il premier portoghese, Antonio Costa, che segue i soccorsi dalla sede nazionale della Protezione civile – della più grande tragedia sul fronte degli incendi boschivi“.
La situazione più critica la si registra nel distretto di Leiria, nell’area centro occidentale del paese. Le vittime sono in gran parte automobilisti rimasti bloccati dalle fiamme lungo la strada che collega Figueiro dos Vinhos a Castanheira de Pera.