Inizia subito con bagarre e polemiche in aula al Senato l’iter che dovrebbe portare all’approvazione del ddl sullo ius soli che prevede la possibilità di concedere la cittadinanza ai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia.
I voti a favore del provvedimento dovrebbero arrivare da parte del Pd, di Ap, Mdp, Autonomia, Sel e parte del Gruppo Misto. I lavori però sono al momento sono sospesi, con il relatore che a causa delle proteste in aula non ha concluso il proprio intervento e consegnato il testo al presidente del Senato Grasso.
Il clima, non appena iniziata la discussione, è diventato rovente: la Lega Nord ha subito avviato una protesta con striscioni e cartelli, spiegano il presidente Grasso a espellere per alcuni minuti il senatore del carroccio Sergio Volpi, mentre il ministro Valeria Fedeli nella confusione è caduta procurandosi una contusione al braccio dopo una caduta. Esponenti Dem accusano alcuni senatori della Lega di averla spinta dopo averla raggiunta sui banchi del governo, mentre il Movimento 5 Stelle ha finora partecipato ai lavori in totale silenzio.
Il provvedimento è fermo al Senato da oltre un anno. La Commissione Affari costituzionali non è stata in grado di licenziare un testo finale a causa dell’ostruzionismo della Lega Nord. Toccherà quindi all’aula fare i conti con gli 80mila emendamenti presentati dal Carroccio. Per aggirare l’ostacolo il governo Gentiloni pensa di blindare il testo con la fiducia.
Secondo le stime dell’Istat, sarebbero 643mila i ragazzi che potrebbero ottenere la nuova cittadinanza perché partoriti nel nostro paese da genitori stranieri di cui almeno uno con permesso Ue di lungo periodo. Vanno poi ai quali vanno aggiunti 166mila studenti nati all’estero e che hanno completato cinque anni di scuola nel nostro paese. In totale sarebbero quindi 800mila i beneficiari immediati della nuova legge.
Intanto anche al Senato Beppe Grillo annuncia l’astensionismo: “Tenuto nel cassetto per due anni da una maggioranza contro natura, che temeva scossoni al suo interno, oggi viene tirato fuori per dare un minimo contentino alla sinistra che Renzi torna a blandire, mentre coltiva l’eterno inciucio con il Pdl. Discutere di Ius Soli oggi avrà come unica conseguenza che il dibattito pubblico, su un tema così delicato, sarà deviato ed inquinato da becere derive propagandistiche, sia di destra che di sinistra, sventolato come un vessillo per radunare le proprie truppe e accusare gli avversari con motivazioni contrapposte, ma per nulla meditate e razionali”.
“Da una parte si agiterà la minaccia della sostituzione etnica o del terrorismo, dall’altra saranno usati i volti dei bambini ed i morti in mare per generare le emozioni più forti. Nel mezzo, schiacciati tra incudine e martello, rimangono il buon senso, la responsabilità, l’onestà intellettuale – prosegue Grillo – Quello che ci propinano è un pastrocchio all’italiana che vuol dare un contentino politico a chi ancora si nutre di ideologie. Concedere la cittadinanza italiana significa concedere la cittadinanza europea, quindi un tema così delicato deve essere preceduto da una discussione ed una concertazione con gli stati dell’Unione Europea, per avere regole uniformi. Per questi motivi il MoVimento 5 Stelle, coerentemente con quanto già fatto alla Camera, sul tema dello Ius Soli esprimerà voto di astensione”.