Dopo l’Eliseo, il neopresidente francese e leader di “En Marche“, Emmanuel Macron, si prende anche il Parlamento. Secondo i dati definitivi, la République En Marche ha ottenuto circa il 32,32% dei voti al primo turno delle legislative.
Dietro al partito di Macron si posizionano Les Républicains al 21,56%, il Front National al 13,2%, la France Insoumise di Mélenchon all’13,74% e il partito socialista fermo al 9%. I francesi si sono recati alle urne per rinnovare i 577 deputati dell’Assemblée Nationale con uno scrutinio uninominale maggioritario a due turni. Ognuna delle 577 circoscrizioni in cui è divisa la Francia elegge un parlamentare.
A stravincere, però, è solo il partito dell’astensionismo se si considera l’astensionismo che supera quota 50%, circa 8 punti in meno di affluenza rispetto al 2012. In ogni caso Macron sta per vincere la sua seconda sfida elettorale grazie alle sue riforme per la Francia, il codice del lavoro, la scuola, la sicurezza e le pensioni.
I numeri di Macron sono infatti notevoli, paragonabili solo a quelli di De Gaulle: 415 deputati che superano di molto i 289 necessari per avere la certezza di far passare le leggi. Nelle retrovie, la disfatta del Front National, rispetto a quella di Mélenchon, brucia di meno: i deputati sono solo 15, ma la leader Marine Le Pen entrerebbe per la prima volta in parlamento.