L’intesa sulla lotta al terrorismo tra i leader impegnati al G7 di Taormina è stata trovata. Sembrava un traguardo lontano ed invece dopo una giornata intensa di lavoro, c’è stata la fumata bianca. È stata il primo ministro britannico Theresa May a tenere in mano il testo della dichiarazione al momento della foto dei leader dopo la firma congiunta del documento. I Sette Grandi hanno poi salutato con baci e abbracci la May che è ripartita per Londra, lasciando il vertice.
Con la dichiarazione congiunta sul terrorismo “mostriamo la nostra unità e determinazione per continuare a combattere dopo quello che è successo a Manchester contro vittime innocenti”, ha detto il premier Paolo Gentiloni dopo la firma del testo congiunto al G7.
Già questa mattina si era parlato di un delicatissimo G7 che metterà a confronto, per due giorni, i sette grandi Capi di Stato e di governo di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Canada, Italia, Giappone e Germania. Il premier italiano Paolo Gentiloni, dal teatro greco di Taormina, aveva mandato un videomessaggio ai governanti: “Chiediamo risultati, sappiamo che non sarà un confronto semplice ma lo spirito di Taormina ci può aiutare ad andare nella direzione giusta” ha detto.
Già nel pomeriggio circolavano le prime bozze del documento finale del G7, che l’Agenzia Ansa ha potuto visionare. “Pur sostenendo i diritti umani dei migranti e rifugiati – stava scritto -, riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati di controllare i loro confini e fissare chiari limiti ai livelli netti di immigrazione, come elementi chiave della loro sicurezza nazionale e del loro benessere economico”.
Sui migranti “è stato raggiunto un buon compromesso: si riconosce l’approccio globale al problema, anche a lungo periodo con il coinvolgimento dei paesi di origine e la responsabilità condivisa”. È quanto spiegano fonti diplomatiche italiane che seguono il dossier.
Il premier Gentiloni ha poi annunciato che “resta sospesa la questione sull’accordo di Parigi sul clima rispetto al quale il presidente Trump ha in corso una riflessione interna di cui gli altri Paesi hanno preso atto”.
“La straordinaria storia e bellezza che ci circonda credo possa dare un contributo molto importante ai leader del G7 e aiutare la comunita’ internazionale a dare risposte ai cittadini: su terrorismo e sicurezza faremo una dichiarazione importante”, aveva detto stamattina Gentiloni anticipando i temi del vertice: cambiamento climatico, dei grandi flussi migratori e del commercio mondiale “dal quale dipendono tanti posti di commercio nel mondo”.
“Non c’è dubbio che sia il più difficile dei G7”, ha detto Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue, in una conferenza stampa all’inizio dei lavori. Tusk ha evidenziato divergenze nelle posizioni su clima, commercio e sicurezza, promettendo però che “la Ue farà di tutto per un accordo” e che “lavorerà per l’unità“.
Tusk poi aggiunge: “L’obiettivo più importante sui migranti è mantenere il G7 unito sulla considerazione che l’immigrazione è una questione globale, e non regionale”. “C’è la speranza di poter convincere i nostri nuovi colleghi attorno al tavolo su questo punto”.
L’attacco terroristico di Manchester “è stato il punto più tragico toccato durante il vertice Nato a Bruxelles, e sono stato totalmente d’accordo con il presidente Usa Donald Trump sul fatto che la comunità internazionale, il G7, gli Usa, la Ue devono essere duri, persino brutali, nei confronti del terrorismo”, ha concluso il presidente del Consiglio Ue.
Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha parlato delle differenze fra Usa ed Europa sul cambiamento climatico: “Per noi l’accordo di Parigi è da applicare interamente“.
“Saremo 3.000-3.500 e i negozianti non devono avere paura, il clima di tensione è stato creato ad arte contro di noi nel tentativo di spostare l’attenzione dei media sulla parte vuota della contestazione e non parlare dei veri temi: il potere dei grandi, la militarizzazione, la fame nel mondo, la morte dei migranti”. Così Gianmarco Catalano durante la conferenza dei ‘No G7’ nella piazza del Municipio di Giardini Naxos.
Per Catalano “i black bloc sono un’invenzione mediatica“, ma in realtà “sono degli infiltrati di altre parti, di chi non vuole fare sentire le voci dal basso”. Sulla sicurezza del corteo spiega che “c’è un cordone di protezione, ma – precisa – noi non siamo poliziotti, non possiamo fermare i manifestanti”.
Intanto scoppia un mini-caso diplomatico dopo le scottante e presunte dichiarazioni di Trump a proposito del surplus finanziario della Germania: “I tedeschi sono cattivi, molto cattivi”. Il presidente Usa lo avrebbe detto ieri a Bruxelles, secondo lo Spiegel on line. “Guardate quanti milioni di auto vendono negli Usa. Spaventoso. Questo lo fermeremo”, avrebbe poi aggiunto.
“È solo un problema di traduzione – assicura Juncker -: Trump non ha voluto dire che i tedeschi sono cattivi, ma che con la Germania e con i tedeschi ci sono dei problemi”. “Il governo tedesco non commenta mai presunte dichiarazioni che emergono da incontri confidenziali“, ha detto il vice portavoce della cancelliera, Georg Streiter, rispondendo a una domanda in conferenza.
Foto da sito presidenza del Consiglio dei Ministri