Partenza a razzo, lunga pausa e ritmi nuovamente alle stelle: questo il riassunto del 166esimo derby della Madonnina che ha visto l’Inter andare avanti di due gol, sfiorare il terzo in più di un’occasione e, a 10 minuti dalla fine, la riscossa del Milan, che ha incredibilmente pareggiato al 97esimo minuto.
INTER – Handanovic 7,5; D’Ambrosio 6, Medel 6,5, Miranda 6,5, Nagatomo 6; Gagliardini 6,5, Kondogbia 6; Candreva 7 (dal 45′ s.t. Biabiany), Joao Mario 7, Perisic 7 (dal 22′ s.t. Eder 5,5); Icardi 7.
I MIGLIORI DELL’INTER
Candreva: succede tutto in 5 minuti: prima un bruttissimo tiro in curva che provoca una pioggia di fischi da parte della curva interista, poi subito dopo l’inserimento decisivo e il tocco furbo che punisce le incertezze di terzino e portiere avversario. Anche oggi tantissimi cross, pochi quelli che vanno a buon fine…
Joao Mario: prova eccellente dal punto di vista tecnico. Sbaglia poche scelte ed è al centro della manovra collettiva. I compagni lo cercano spesso e il portoghese risponde con giocate intelligenti e di alta classe. La domanda sorge spontanea: perché 6 panchine consecutive?
Icardi: finalmente, verrebbe da dire: primo gol nella stracittadina milanese in 9 partite. Mancava solo il Milan al lungo elenco di squadre “trafitte” in Serie A all’attaccante dotato del dono dell’invisibilità in area di rigore: un pallone toccato nel primo tempo, un gol. Nella seconda frazione esce più dall’area e fraseggia coi compagni: tanto lavoro sporco e poca presenza in area.
Perisic: il croato si conferma sempre più mitomane: alterna strappi incontenibili e assist al bacio (uno per Icardi) a giocate incomprensibili e senza logica. Al referto anche una chiara occasione da gol sprecata malamente. Innegabile, però, l’importanza di un giocatore che deve essere il punto fermo dell’Inter del futuro.
Handanovic: per distacco, il migliore in campo in questo insolito derby di mezzogiorno. Decisivo con almeno 4-5- uscite basse: miracoloso l’intervento che nega la gioia del gol ad un ispiratissimo Deulofeu. Senza le sue parate, staremmo parlando di un altro tipo di partita…
I PEGGIORI DELL’INTER
Eder: si tratta dell’unico giocatore leggermente al di sotto della sufficienza. Sbaglia clamorosamente l’ultimo passaggio in un contropiede che avrebbe portato, quasi sicuramente, al gol di Icardi.
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MILAN: Donnarumma 5,5; Calabria 6,5 (dal 35′ s.t. Ocampos) 5,5, Zapata 7, Romagnoli 6, De Sciglio 4; Kucka 4,5 (dal 12′ s.t. Locatelli 6,5), Sosa 5 (dal 29′ s.t. Lapadula 5,5), Mati Fernandez 5; Suso 6,5, Bacca 4,5, Deulofeu 7.
I MIGLIORI DEL MILAN
Deulofeu: la sua sarebbe una partita da 8 se non fosse per la clamorosa palla gol divorata dopo pochi minuti dall’inizio. Giocatore assolutamente determinante per le sorti del Milan che, ad oggi, dipende quasi esclusivamente dalle sue giocate. Solo uno strepitoso Handanovic gli nega la gioia del meritato gol.
Suso: è lui la luce del Milan. Dopo un primo tempo ottimo, sonnecchia nel secondo tempo salvo poi svegliarsi a 10 minuti dalla fine, timbrando un assist al bacio per Romagnoli, che propizia il gol del 2- 1.
Zapata: come non premiare un difensore, che al 97esimo minuto, decide una partita così importante, con un colpo impensabile? Incredibile
I PEGGIORI DEL MILAN
De Sciglio: il capitano del Milan delude anche di fronte alla nuova proprietà rossonera. Gioca una partita disastrosa sotto tutti i punti di vista: mai a sostegno della fase offensiva e, a dir poco, insicuro quando deve difendere. Da una sua incertezza nasce il gol di Candreva nel primo tempo ed è in ritardo su Icardi in occasione del 2-0: che altro?
Mati Fernandez: schierato da Montella, un po’ a sorpresa non riesce ad incidere come ci si aspettava. Letteralmente sovrastato dalla potenza fisica di Kondogbia e Gagliardini, vede poco la palla…
Kucka: non riesce a farsi valere e recupera pochissimi palloni, inoltre l’unica sortita offensiva nell’area dell’Inter termina con una misera simulazione ed ammonizione per fallo di mano.
Bacca: la palese dimostrazione dell’importanza di un centravanti nella manovra di una squadra. Letteralmente assente e disinteressato. Il suo mestiere sarebbe quello di mettere la palla in porta, ma oggi non gli riesce nemmeno quello: spara in curva dopo 5 minuti e non approfitta del pasticcio Miranda-Handanovic nel secondo tempo.
Donnarumma: secondo errore in 3 partite per il fenomeno milanista. Una sua mancata uscita determina il gol di Candreva nel primo tempo. Poco sollecitato nella seconda frazione, dove gioca più coi piedi che con le mani.