Oggi intanto si è riunito in seduta di emergenza il Consiglio di sicurezza dell’Onu. Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti hanno presentato una bozza di risoluzione, in cui si condanna “l’uso di armi chimiche” e si chiede un’indagine completa da parte dell’Opac. Si chiede di riferire al più presto sugli elementi raccolti dalla missione di controllo, compresi i dati dei voli militari del giorno dell’attacco, i nomi degli individui al comando di squadre ed elicotteri e l’accesso alle basi aeree da cui si crede siano state lanciate le armi chimiche.
Il testo è stato già visionato dai 15 membri del Consiglio, ma la Russia, tramite il portavoce del ministro degli esteri, respinge tale bozza di risoluzione: “Gli Usa hanno presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell’Onu basandosi su dei rapporti falsi. La bozza di risoluzione complica i tentativi di una soluzione politica alla crisi, è anti-siriana e può portare a una escalation in Siria e nell’intera regione”.
Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha ribadito la fiducia e il sostegno della Russia al regime di Bashar Al-Assad: La Russia e le sue forze armate continuano l’operazione per sostenere la campagna antiterroristica per la liberazione del Paese”.
Situazione giudicata critica dalla Turchia, secondo quanto affermato dal ministero degli Esteri: “Le responsabilità degli altri due Paesi garanti (Russia e Iran) potrebbero costituire violazioni che mettono a rischio la prosecuzione del cessate il fuoco (che era stato concordato con la tregua di Astana, ndr.)”.
