La si potrebbe chiamare la guerra degli ulivi, ma quello che c’è dietro le proteste di alcuni attivisti per l’espianto di questi alberi nel Salento è molto di più.
Gli ulivi sorgono sul tracciato dove dovrebbe essere realizzato il microtunnel del gasdotto Tap, in località San Basilio, a San Foca, Marina di Melendugno, nel Salento, che ha ricevuto l’ok in questa settimana da parte del Consiglio di Stato.
Il gasdotto, volenti o nolenti, si farà e sono scattate le proteste. Intanto, viene comunicato che l’espianto è sospeso fino a lunedì prossimo. La decisione, si apprende da fonti Tap, è stata presa per ragioni legate alla necessità di avvicendamento del personale di polizia impiegato in questi giorni in un massiccio servizio d’ordine pubblico.
Finora gli ulivi espiantati e messi a dimora temporanea nel sito di Masseria del Capitano sono in tutto 136 su un totale di 215.
Nella zona di cantiere della multinazionale svizzera, infatti, continuano a sostare ininterrottamente da una quindicina di giorni attivisti ‘No Tap’.
I manifestanti hanno reso inaccessibile in auto l’area dove sorge il cantiere: tutti gli accessi sono sbarrati al transito veicolare con trincee erette con pietre, prese dai vicini muretti a secco, rami secchi, pneumatici, transenne e cassonetti della spazzatura.