Lionel Messi è stato squalificato per 4 giornate dalla commissione disciplinare della Fifa per la aggressione verbale (con parole ingiuriose) alla terna arbitrale durante la sfida contro il Cile (valida per le qualificazioni mondiali e in cui Messi era stato decisivo).
La squalifica è attiva sin dal match odierno a 3600 metri di quota contro la Bolivia, in cui potrebbe avere spazio dalla panchina anche Paulo Dybala (nonostante nei giorni scorsi sia stato tenuto precauzionalmente a riposo per problemi muscolari occorsi durante Sampdoria – Juventus), vista anche l’assenza di Higuain, anche lui squalificato.
La prova tv e i referti della terna sono stati decisivi: le immagini mostrano chiaramente l’aggressione verbale, mentre i direttori di gara solo successivamente hanno interpretato come offensive le parole a causa di problemi linguistici (la terna in questione era brasiliana, ndr.).
Una squalifica temuta dalla stampa argentina (che aveva anticipato la notizia nelle ultime ore) e giudicata infondata dalla federazione albiceleste, che per bocca del presidente Armando Perez aveva affermato: “Non ci sono elementi sufficienti per considerare Messi colpevole di aggressione verbale”.
Messi salterà gli incontri ufficiali con la nazionale argentina per gran parte delle qualificazioni ai mondiali (assente anche contro l’Uruguay il 31 agosto) e sarà nuovamente convocabile dal CT BAuza solo per l’ultima gara in programma, il 10 ottobre 2017 contro l’Ecuador.