L’Europa viene nuovamente colpita dal terrorismo. Nel pomeriggio del 22 marzo 2017, a Londra, un uomo si è fiondato con la propria auto sulla folla presente sul ponte di Westminster, ferendo diversi passanti.
Il sospetto terrorista sarebbe Abu Izzadeen, un cittadino britannico, di 42 anni, nato il 18 aprile 1975 a Hackney, zona est di Londra. Izzadeen era il portavoce di Al Ghurabaa, un’organizzazione terroristica di matrice islamica, che era stata iscritta nel 2006 nella lista nera delle organizzazioni pericolose dal Parlamento britannico attraverso il Terrorism Act.
Il suo nome originario era Brooks che si era convertito all’Islam il giorno prima di compiere 18 anni, il 17 aprile del 1993, cambiando il suo nome in Omar, ma preferendo essere chiamato Abu Izadeen. Parlava correntemente l’inglese e l’arabo. Di professione elettricista, si era sposato nel 1998 e aveva avuto tre figli.
Andava predicando di voler portare la sharia nella Gran Bretagna. Nell’agosto del 2007 è stato accusato da Scotland Yard di incitamento al terrorismo. Per questo ha scontato una condanna a quattro anni e mezzo.
Più volte aveva manifestato la sua volontà di morire da kamikaze.
Secondo le prime testimonianze, l’attentatore, che dopo essersi schiantato con la sua auto contro il cancello del Parlamento britannico, ha tentato la fuga ferendo un agente e rimanendo ucciso, sarebbe un asiatico.
Diverse persone presenti sul posto hanno parlato di un uomo tarchiato, vestito di nero, dai tratti asiatici e che, presumibilmente, avrebbe l’età di circa 40 anni.