Dopo gli ultimi giorni d’ansia, l’Europa può tirare un sospiro di sollievo. La prima cosa da sottolineare è, in Olanda, l’affluenza da record dell’81%. L’ondata della Brexit e la vittoria di Trump sembrano rimanere lontane dal Paese dei tulipani e così, ad aggiudicarsi la vittoria finale è il Vvd, partito liberale di destra del premier Mark Rutte, che ha conquistato 33 seggi.
Frenata l’ascesa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert Wilders , che fino a qualche settimana fa in testa nei sondaggi. Il Pvv è infatti secondo con 20 seggi e supera di una lunghezza i democristiani (Cda) e i liberali di sinistra D66. Prepotente l’ avanzata dei Verdi, 14 seggi, mentre per la prima volta entra in un parlamento europeo un partito antirazzista, il Denk che conquista 3 seggi.
“È una serata importante per tutta l’Europa: l’Olanda dopo la Brexit e le elezioni americane ha detto no al populismo”, ha dichiarato il premier olandese Mark Rutte, al suo terzo mandato.
Ma Geert Wilder non ci sta e tramite twitter ha detto: “Mark Rutte non si è ancora liberato di me”. Il populista, tra i punti del suo programma portava avanti bando del Corano, chiusura delle moschee, chiusura delle frontiere, dei centri di asilo, uscita dalla Ue (quindi anche dall’euro), oltre alla riduzione degli affitti e all’eliminazione degli eccessi della sanità pubblica.
Soddisfatto per l’esito delle elezioni Olandesi anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. “No Nexit. La destra anti Ue ha perso le elezioni in Olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l’Unione”.
Jean Claude Juncker ha telefonato a Rutte affermando che si è trattato di “un voto per l’Europa, un voto contro gli estremisti. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente francese Francois Hollande che si è congratulato con Rutte per il suo successo elettorale e la sua “chiara vittoria contro l’estremismo”.