Emergono nuovi dettagli in merito all’inchiesta “Alto Piemonte”, che indaga sul caso biglietti che vede coinvolta la Juventus e i suoi dirigenti: è stato reso noto, infatti, il contenuto di una informativa inviata alla Procura della Repubblica dai carabinieri del nucleo operativo di Torino.
All’interno del documento viene esposta la vicenda, in cui si configura l’ipotesi di estorsione (e non di connivenza) ai danni della Juventus da parte della cosca Bellocco Pesce di Rosarno: l’obiettivo della struttura criminale era quella di “estorcere biglietti e ulteriori benefit che per i capi ultras rappresentano una impareggiabile occasione di profitto, che può ulteriormente moltiplicarsi attraverso il reinvestimento di quei proventi in vere e proprie attività criminali”, si legge.
I carabinieri denunciano una situazione allarmante: “Il mondo delle tifoserie organizzate nonostante il succedersi negli anni di innumerevoli iniziative per la creazione di un ambiente sano, presenta in realtà numerosi lati oscuri in cui spesso convergono interessi economici palesemente illeciti”.
Il contenuto dell’informativa (datata settembre 2014) è emerso a 2 giorni di distanza dall’audizione del procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro, presso la commissione Antimafia che prossimamente ascolterà anche i rappresentanti della Juve ed anche il presidente Andrea Agnelli (che ha respinto ogni accusa). L’udienza preliminare è fissata il 23 marzo a Torino: la Juventus e i suoi dirigenti non sono indagati a livello penale, mentre è ancora da valutare la posizione sul piano sportivo.