Il presidente Donald Trump cambia idea sui sondaggi e ne cita uno firmato “Harvard-Harris”. Dallo studio emergerebbe che un’ampia maggioranza degli americani sostiene le sue politiche sull’immigrazione, a eccezione del muro col Messico, a cui il 53% degli intervistati è contrario.
Il 75% si è detto a favore di un maggior controllo al confine e l’80% contro le cosiddette città santuario e la loro tutela dei clandestini. Il 53% supporta inoltre il bando contro rifugiati e cittadini provenienti da 7 Paesi islamici. L’80% ritiene che le autorità locali delle città santuario, rette in genere da sindaci dem, dovrebbero consegnare i clandestini a quelle federali e il 52% è a favore della revoca dei fondi federali a queste città.
Il 77% in ogni caso è favorevole ad una riforma complessiva dell’immigrazione: “L’opinione pubblica vuole migranti onesti trattati correttamente e che siano espulsi quelli che commettono crimini, questo è molto chiaro dai dati”, ha commentato Mark Penn, co-direttore dell’indagine.
Secondo il sondaggio, il 56% supporta la motivazione del bando e il sostegno cresce sino al 60% quando le sette nazioni selezionate sono descritte come “Paesi a maggioranza islamica“. Il 38% ritiene che la sospensione da parte dei giudici renda la nazione meno sicura.
Ma c’è l’altra faccia della medaglia, quella raccontata dal quotidiano Washington Post secondo cui, nei suoi primi 33 giorni alla Casa Bianca, il neo presidente ha reso 132 dichiarazioni false o ingannevoli, prevalentemente su Twitter (34%), ma anche in suoi discorsi (31%) o preparati dal suo staff (24%).
Tra gli argomenti più gettonati per le sue “fake news“, l’immigrazione (24 dichiarazioni degne di Pinocchio), primati biografici (17) e posti di lavoro (17). Secondo il Wall Street Journal, invece, la Casa Bianca avrebbe fatto pressioni sulla Cnn contro una copertura dell’amministrazione Trump giudicata “disonesta”.
Secondo il giornale, nelle scorse settimane Jared Kushner, consigliere fidato e genero del presidente, ha espresso la profonda preoccupazione dell’amministrazione ricevendo alla Casa Bianca Gary Ginsberg, vice presidente esecutivo per il marketing e la comunicazione della Time Warner (che controlla l’emittente).