Stop ai costi aggiuntivi per i servizi di roaming. L’abolizione per i consumatori europei partirà da metà giugno, grazie a un accordo siglato dalle tre istituzioni europee, Parlamento, Consiglio e Commissione. Un provvedimento decisivo per l’Europa ma che non rappresenta un reale sconvolgimento per gli operatori, alcuni dei quali avevano già creato dei pacchetti dedicati ai viaggiatori più frequenti.
Il #MercatoUnicoUE supera resistenze gestori telefoni.Passato ultimo scoglio per abolizione #roaming.#Europaconcreta https://t.co/8ia8X4TCcI
— Enrico Letta (@EnricoLetta) 1 febbraio 2017
Ma cosa è il roaming? Si tratta di una funzione che consente al cellulare, una volta giunto in territorio estero, di connettersi a reti differenti da quella del proprio operatore. All’interno del territorio nazionale, quindi, è difficile che il proprio smartphone attivi la modalità roaming: ciò accade solo in zone di confine o all’estero. Peccato che fino a oggi i prezzi del roaming siano stati fin troppo alti, negando la possibilità a molti di sfruttare questa opzione.
Today’s agreement on wholesale #roaming = important step towards #DigitalSingleMarket, let’s keep up the pace https://t.co/EqPkVbfw0j
— Andrus Ansip (@Ansip_EU) 1 febbraio 2017
Grazie all’accordo raggiunto, le tariffe all’ingrosso saranno il 90% più basse delle attuali, dando la possibilità agli operatori di offrire il servizio senza aumentare i costi delle telefonate nazionali. In base all’accordo, dal 15 giugno 2017 il prezzo all’ingrosso delle telefonate sarà di 0,032 euro al minuto, quello degli sms di 0,01 euro, mentre per il traffico dati calerà da 50 euro al gigabyte a 7,7 euro al gigabyte. La tariffa scenderà ancora nell’anno successivo: dal 1° gennaio 2018 sarà di 6,0 euro al gigabyte, fino a calare a 2,5 euro al gigabyte dal 1° gennaio 2022.
“Questo era l’ultimo pezzo del puzzle. Al 15 giugno, gli europei saranno in grado di viaggiare nell’Unione senza tariffe roaming”, commenta Andrus Ansip, vice presidente per il Mercato unico digitale – “Ci siamo anche assicurati che gli operatori possano continuare a competere per fornire le offerte più attrattive nei loro mercati domestici”, prosegue Ansip, concludendo che “oggi manteniamo la nostra promessa”.