Non c’è tregua nel lavoro dei soccorritori che in queste ore stanno lavorando senza soste e in condizioni estreme sulle macerie dell’hotel Rigopiano. Nella scorsa notte i vigili del fuoco hanno estratto viva una quarta persona, si tratta di un uomo che è ferito. Sono state così salvate finora quattro persone, due donne e tre uomini per un totale di 11 superstiti recuperati: due uomini rifugiati in auto, cinque persone recuperate venerdì in giornata e quattro nella notte.
#HotelRigopiano il momento commovente del salvataggio dei tre bambini #USAR #vigilidelfuoco pic.twitter.com/FmmykZMUTh
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) 20 gennaio 2017
Nel bilancio complessivo della prefettura di Pescara, poi confermato dal bollettino medico dell’ospedale di Pescara alle 17.30, si contano nove persone salvate (le cui condizioni sono in miglioramento, ma nessuno di loro sarà dimesso prima di lunedì), 5 salme recuperate (3 riconosciute – l’ultima è Nadia Acconciamessa, madre del piccolo Edoardo – , 2 ancora da identificare) e 23 dispersi.
Nel corso della giornata non sono stati annunciati nuovi arrivi in ospedale o recuperi dalle macerie dell’albergo, dove le ricerche proseguiranno anche questa notte nella speranza di ritrovare altre persone ancora in vita. I 4 bambini soccorsi, invece, lasceranno la rianimazione e saranno spostati nel reparto pediatria.
Sul piano meteorologico la situazione è migliorata quasi ovunque, ma proprio per questo motivo (paradossalmente) rimane critica in Abruzzo, dove il rischio valanghe sulle vette appenniniche abruzzesi è salito a livello 4 (su un massimo di 5) proprio a causa del rialzo delle temperature, mentre nelle Marche il consiglio è di “prestare la massima attenzione al possibile innesco di valanghe anche di piccole dimensioni”, anche sui versanti con forti accumuli di neve lungo le scarpate delle reti viarie.
“Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie, stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive, ma anche le strutture dell’albergo che si muovono sotto il peso della neve”. Lo ha detto il dirigente dei vigili del fuoco Alberto Maiolo al centro operativo di Penne (Pescara): “Vista la situazione, già avere estratto diverse persone vive è una grossa soddisfazione – ha aggiunto -. Dobbiamo muoverci con molta cautela perché lo stato dei luoghi è pericoloso anche per noi“.
La prevenzione è fondamentale: “Non dobbiamo misurare i sistemi soltanto nella gestione dell’emergenza – afferma il capo della protezione civile Fabrizio Curcio nel corso del punto stampa presso la Dicomac di Rieti – le attività di prevenzione non vanno solo predicate”. Toni decisi anche dal commissario Vasco Errani: “Forse non è ancora chiara l’eccezionalità di questa emergenza. A fronte di tutto ciò non abbiamo mai mollato il tema della ricostruzione. Abbiamo elaborato un piano per 21 nuovi complessi scolastici”. Fonti interne a Palazzo Chigi informano, invece, confermano che il Presidente del Consiglio Gentiloni è pronto a riferire il Parlamento sulla nuova emergenza in Centro Italia.
Fabio Salzetta, il manutentore dell’hotel Rigopiano, racconta: “Ho cercato di chiamare qualcuno fino a quando ha fatto buio. Ma nessuno rispondeva. Poi ha continuato a nevicare, è venuto giù un altro mezzo metro di neve. Era troppo rischioso rimanere là – dichiara – Erano tutti raggruppati nella speranza di andarsene ma non avevamo paura, nessuno si immaginava che potesse succedere una cosa così”.
Ma se da un lato la speranza di trovare in vita altre persone è sempre viva, dall’altro comincia la macabra conta di chi non ce l’ha fatta. È salito infatti a cinque, due donne e due uomini, il bilancio ufficiale dei morti causati dalla slavina che ha travolto il resort sul Gran Sasso. I soccorritori hanno trovato il corpo di una seconda donna, dopo quella individuata in precedenza.
Intanto commuove la storia di Ludovica Parete di 6 anni e del fratellino Edoardo di 9, entrambi tratti in salvo e già ricongiunti alla famiglia. Lei, una volta tratta in salvo ha chiesto i suoi biscotti. Lui si ricorda invece solo che stava giocando a biliardo, prima che accadesse tutto.