Ancora una vittima del gelo. Una donna di 85 anni è morta nella sua abitazione di Montazzoli (Chieti), nella quale l’unica fonte di riscaldamento era rappresentata da un caminetto. Soccorsa dal 118, la donna è deceduta qualche ora dopo all’ospedale di Lanciano. Nel paese abruzzese la temperatura è scesa a -10 gradi durante la notte e la neve ha superato il metro e mezzo.
Il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha annunciato sui social e sul sito del Miur la scelta di posticipare il rientro a scuola, previsto per oggi, di alcuni istituti “responsabilmente, per evitare ogni possibile rischio“.
I presidi delle scuole di Roma, intanto, in una circolare suggeriscono ai genitori, in considerazione delle temperature rigide, di vestire i propri figli “con un abbigliamento adatto al freddo” per stare in classe e seguire le lezioni. Tutto questo nonostante l'”Operazione scuole calde” lanciata dal sindaco Virginia Raggi, che ha disposto l’accensione dei termosifoni 24 ore prima dell’avvio delle lezioni.
“Le scuole sono ridotte al gelo con i presidi, soprattutto di istituti della scuola dell’obbligo, che sono ricorsi ad espedienti come dire ai genitori di vestire i figli per affrontare il freddo“, ha detto il presidente della sezione Lazio dell’Associazione dei presidi, Mario Rusconi.
La circolare, diffusa in molti istituti, sottolinea che “il dipartimento ha già acceso a temperatura ridotta i termosifoni e dalle ore 3 di lunedì gli impianti andranno a regime con circa 5 ore di anticipo sull’ingresso degli alunni a scuola”. Una misura ritenuta dai dirigente insufficiente visto che nella stessa circolare “in considerazione delle temperature rigide previste per i prossimi giorni” vengono esortati i genitori “a prevedere per i propri figli un abbigliamento adatto al freddo”.