Il comitato esecutivo dell’Uefa ha confermato la riforma della Champions League per il triennio 2018-2021. Nonostante le proteste delle leghe europee (Italia esclusa), viene confermato l’accesso diretto alla fase a gironi per le 4 squadre meglio classificate nei 4 campionati in vetta al ranking uefa. Allo stato attuale le nazioni privilegiate dalla riforma sono Inghilterra, Spagna, Germania e Italia, che avranno diritto a 4 squadre partecipanti (16 su 32 totali), con accesso diretto alla fase a gironi.
In totale le squadre che accederanno direttamente alla fase a gironi sono 26 (comprese 2 francesi, 2 russe, una portoghese, una ucraina, una turca, una belga; la vincitrice di Europa League e la vincitrice della Champions): le altre 6 usciranno dai preliminari (i campioni nazionali eliminato avranno un percorso in Europa League separato dal resto della competizione).
La vera rivoluzione, annunciata oggi, è invece legata agli orari in cui si disputeranno gli incontri: le gare saranno disputate sempre di martedì e mercoledì, ma adotteranno il sistema dell’Europa League, con due partite programmate alle ore 19 e le altre 6 alle ore 21 (anziché in contemporanea alle ore 20.45). Una decisione dovuta dalla necessità di massimizzare gli introiti dei diritti tv e che potrebbe influenzare la formazione dei gironi in sede di sorteggio.
Cambia inoltre il peso dei coefficienti sul ranking Uefa: Il nuovo coefficiente per club non includerà più il 20% di contributo per il coefficiente delle federazioni nazionali e sarà calcolato su base quinquennale, al fine di non penalizzare le squadre provenienti da nazioni “minori” e non avvantaggiare le squadre dei campionati più importanti. Sul piano finanziario, invece, il coefficiente sarà calcolato su base decennale (in quest’ultimo caso avranno un peso maggiore le squadre vincitrici della competizione con appositi bonus).