Alla vigilia del referendum era un tutti contro Renzi e così a scrutinio completato lo scenario non cambia. Il centrodestra, dopo anni, si ricompatta sulle dimissioni del premier mentre sui tempi non tutti sono d’accordo. Lega, Fratelli d’Italia e M5S non vogliono aspettare ma andare subito alle elezioni. Il problema che si pone è quello della legge lettorale, ancora non modificata mentre è più attendista Forza Italia che rimanda la palla al Pd (“devono indicare loro il premier”) e soprattutto al presidente Mattarella. Il partito di Berlusconi, più esperto, vuole prendere tempo: non sono ancora maturi i tempi per indicare un candidato alla presidenza e non è stata modificata la legge elettorale.
“Renzi dice che spetta al fronte del No la riforma elettorale. Non è così, l’onere della riforma elettorale spetta all’intero parlamento con il più ampio consenso possibile perché noi non siamo come te”, a parlare subito dopo l’esito è stato il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta mentre si aspetta ancora la prima dichiarazione di Berlusconi.
“Il Pd indichi un nuovo premier che prenda finalmente in mano il governo del Paese visto che Renzi nell’ultimo anno ha fatto solo campagna elettorale, ha perso solo tempo con due schiforme: quella elettorale e quella costituzionale che sono state spazzate via” ha dichiarato e indica pure due nomi: “Renzi vada a casa e il Pd garantisca il governo: può essere anche Grasso o Padoan”.
“Siamo pronti a votare il prima possibile con qualunque legge elettorale”, ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini. “Non pensiamo che l’Italia possa permettersi mesi di dibattito sulla nuova legge elettorale”, ha aggiunto. “Il dopo-Renzi è un’emergenza nazionale che siamo pronti a gestire” ma “chi vuole allearsi con la Lega non deve fare inciuci o governicchi”.
“Gli italiani non vogliono più essere governati da governicchi, frutto di inciuci e di giochi di palazzo”, ha dichiarato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che ha aggiunto: “Sarebbe intollerabile la scelta di un quarto governo di fila non scelto dagli italiani”.
“Ora la parola ai cittadini italiani che si sono già espressi con questo referendum”, ha dichiarato il deputato M5s Luigi Di Maio in conferenza stampa alla Camera. “È il momento di andare alle elezioni, nessuno pensi di bivaccare in Parlamento per arrivare al fatidico traguardo dei 4 anni e sei mesi per la pensione. Gli elettori hanno dimostrato che quando sono chiamati a pronunciarsi fanno sempre la stessa giusta”.
“Auguriamo buon lavoro al Presidente Mattarella in questo momento cruciale. Come prima forza politica del Paese siamo disponibili a fare tutti i passi necessari per arrivare alle elezioni politiche”, scrive Beppe Grillo sul suo blog. “Noi siamo pronti a governare e a costruire da oggi un programma che sarà straordinario e non avrà precedenti nel nostro Paese. Per noi si deve andare subito ad elezioni – ha affermato il deputato M5s Roberto Fico, presidente della Commissione di vigilanza Rai – Aspettiamo la Corte costituzionale che dovrà pronunciarsi a gennaio per l’Italicum e seguire i suoi precetti”.
“Oggi si è scritta una bellissima pagina di partecipazione democratica. L’Italia ha dimostrato ancora una volta di essere un grande Paese. Nel campo del No c’è stato un pezzo irrinunciabile del centrosinistra. Noi lo abbiamo rappresentato dentro il Pd. Il risultato che si preannuncia dimostra che eravamo nel giusto a difendere le convinzioni nostre e di molti militanti e cittadini del centrosinistra”, lo ha dichiarato l’ex premier Massimo D’Alema.
“Io non competo per nessun incarico, lo farà una generazione nuova – ha chiarito. Bisogna lavorare per ricostruire l’unità del Pd ma su base nuove. Un certo disegno neo centrista, del partito della nazione, è stato battuto assieme alla proposta di riforma”.