L’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America si riflette anche sulle Borse. Su quelle asiatiche in primis, visto che, con l’eccezione di quelle cinesi, i risultati sono tutti col segno meno. Tokyo chiude in calo del 5,36% e Seul del 2,25%. Prima della chiusura Hong Kong arretra del 2,7%, mentre tiene Shanghai che lascia sul terreno solo lo 0,36%.
Gli analisti però sostengono che dopo il primo choc negativo, i mercati potrebbero riprendersi riproponendo quanto accaduto a Londra dopo Brexit. In quel caso la Borsa londinese recuperò le perdite in sole cinque sedute. Quel che è certo è che la vittoria di Trump aumenta la volatilità dei mercati. La Fed sarà quindi costretta a rinviare il rialzo dei tassi previsto per dicembre.
Ma l’effetto Donald Trump è svanito in Europa, nel corso della seduta, soprattutto dopo l’apertura di Wall Street che limita al minimo le perdite. Hanno invertito direzione e sono cresciute Londra (+0,6%), Parigi (+0,3%) e Francoforte (+0,4%). Mosca continua a salire (+2,1%). Milano (-1,2%) e Madrid (-1,5%) sono le uniche Piazze negative.
Giù il rendimento del T-bond decennale all’1,719%. Il future sul Dow Jones scende di 800 punti, quello sul Nasdaq scende del 5,1%, e l’indice S&P500 del 5%. Significativo come il peso messicano perda il 9% sul dollaro, mentre Londra perde il 5% sui mercati a termine.
In Europa i future che crollano di circa il 4%. Bene la borsa di Mosca, sia con l’indice Micex che con l’Rts, che ha girato in positivo con i due principali listini (entrambi oltre l’1%). Anche il rublo si è rafforzato nei confronti dell’euro dopo aver aperto in netto calo.
In America, apertura nervosa per Wall Street. Dopo essere partita con gli indici in leggero ribasso di circa 0,3 punti percentuali, la Borsa newyorkese si mostra mista. L’indice Dow Jones oscilla sulla parità (-0,04% a 18.326,1 punti), lo S&P500 lascia lo 0,01% a 2.139,33 punti e il Nasdaq cede lo 0,15% a 5.185,87 punti.