“Fabrizio non è un delinquente e io non sono una cretina. Se davvero il mio uomo fosse come lo raccontano non sarei qui. Dalle vicende legali saprà difendersi. Io posso parlare della vicenda umana ed è una vicenda sporca”. Queste le parole rilasciate al settimanale Chi da Silvia Provvedi, dopo l’arresto di Fabrizio Corona: “Fabrizio però deve sapere che non è solo… E insieme con me, suo figlio e sua madre ha buone basi per ricominciare”
Alla donna non sono andate proprio giù le dichiarazioni rilasciate in tv da alcuni suoi oppositori: “Tutte quelle persone che vanno in tv ad accusare Fabrizio, che è incapace di difendersi perché è in carcere, lo fanno perché sognavano di imitarlo, di essere come lui. Sbavavano per stare con Fabrizio, per guidare la sua macchina, per uscire e lavorare con lui e per lui. Ma ognuno si prenderà le sue responsabilità”.
La Provvedi ha ripercorso gli ultimi periodi passati insieme a Corona, molto duri a causa dell’affidamento in prova ai servizi sociali. “Negli ultimi quattro mesi io e lui abbiamo davvero vissuto come due anziani. La sera a casa perché aveva il rientro presto. Piano piano ero riuscita a togliere di mezzo tante persone negative che sapevo non gli facevano bene. Persone che vivevano idolatrando Corona e quando Corona si sente un Dio, uccide Fabrizio. Io lo sapevo, lo sentivo, ma evidentemente dovevo essere più incisiva. Io sto rinunciando alla mia vita e lo faccio perché credo in Fabrizio e lo difendo. Anche se so che il tempo della libertà per lui si allontana. Spero in un miracolo, spero nella legge”.