Ecco le pagelle di Genoa – Milan (clicca qui per leggere la cronaca), anticipo della decima giornata di Serie A.
GENOA (3-4-3): Perin 6,5; Izzo 6, Burdisso 6,5, Munoz 7; Edenilson 6,5 (dal 33′ s.t. Fiamozzi s.v.), Rincon 6,5, Veloso 6, Laxalt 6,5; Rigoni 6,5, Simeone 6 (dal 22′ s.t. Pavoletti 9), Ninkovic 7 (dal 9′ s.t. Lazovic 6,5). All.: Juric.
I MIGLIORI DEL GENOA:
Pavoletti: Non poteva sognare rientro migliore. Sin da quando subentra nella ripresa cerca il momento giusto per metterla dentro: ci riesce alla prima vera occasione e dopo aver propiziato l’autogol di Kucka chiude il match con una prodezza. Sarebbe difficile per chiunque fare a meno di un bomber così.
Ninkovic: Segna il primo (pesantissimo) gol in campionato, poi fa un lavoro che farebbe piacere ad ogni allenatore, sacrificandosi tantissimo andando a rincorrere gli avversari fino alla propria area.
Munoz: Un colosso. Stasera non fa passare davvero nessuno: sia Bacca che Niang ci provano, ma vanno a sbattere ripetutamente contro il centrale argentino, sempre attento e ben posizionato.
I PEGGIORI DEL GENOA:
Nessun giocatore del Genoa sotto la sufficienza.
MILAN (4-3-3): Donnarumma 5,5; Poli 5,5, Paletta 4, Romagnoli 6,5, De Sciglio 6,5; Kucka 5, Locatelli 5,5, Bonaventura 7; Honda 5,5 (dal 17′ s.t. Luiz Adriano 5), Bacca 5 (dal 13′ s.t. G. Gomez 4), Niang 4,5 (dal 25′ s.t. Suso s.v.). All.: Montella.
I MIGLIORI DEL MILAN:
Bonaventura: Come al solito, quando il gioco si fa duro, lui è uno dei primi a cercare di prendere per mano la squadra e reagire. Lo fa specialmente nella ripresa, con il Genoa un po’ stanco e maggiormente esposto alle ripartenze: la giocata decisiva, però, non arriva.
De Sciglio: Non spinge quasi per niente, non si capisce se per scelta tattica o mancanza di coraggio, ma quando c’è da tornare a dare una mano dietro c’è sempre ed è decisivo con due salvataggi che evitano guai peggiori alla squadra di Montella.
I PEGGIORI DEL MILAN:
Niang: I numeri dicono che è il giocatore più decisivo di questo Milan, ma stasera non lo dimostra affatto. È troppo isolato, i terzini sono piuttosto bloccati e non gli danno un gran supporto, quindi il francese è costretto quasi sempre a provare la giocata personale, senza però riuscire a trovare il guizzo giusto.
Paletta: Il rosso diretto forse è esagerato, ma il suo intervento su Rigoni è troppo scomposto e plateale. Tra l’altro l’argentino era nettamente in vantaggio, ma la foga agonistica gli ha giocato un brutto scherzo.
G. Gomez: Si fa saltare come un birillo da Pavoletti, permettendo all’attaccante genoano di andare a segnare indisturbato il terzo gol.