In totale sono 21 i destinatari dell’ordinanza: 8 le persone finite in carcere, mentre per altre 13 sono stati disposti gli arresti domiciliari.
<<< CLICCA QUI PER I NOMI DEGLI ARRESTATI >>>
De Lucia, fino allo scorso mese di maggio, quando si è dimesso, era vice presidente della Provincia di Caserta. L’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere verte su una vicenda di appalti concessi in cambio di mazzette. Arrestato anche il capo dell’ufficio Tecnico del comune, Felice Auriemma, e il dirigente del settore rifiuti. In manette il consigliere comunale Vincenzo Papa e il vicesindaco del comune Francesco Petrone.
Ai domiciliari è finita anche Rita Emilia Nadia di Giunta, amministratore delegato di Terra di Lavoro Spa, società ad intero capitale pubblico che vede come socio unico la Provincia di Caserta. La società si occupa della gestione di una serie di servizi pubblici affidati direttamente dall’amministrazione provinciale.
Le investigazioni sono state avviate nel dicembre 2013 a seguito dell’esplosione di un ordigno artigianale nella frazione Polvica del Comune di San Felice a Cancello (CE), che ha danneggiato il vivaio di proprietà dell’aggiudicatario dei lavori di posizionamento di piante ornamentali in quel centro, la ditta “Ever Green” facente capo a Luigi Dragone.
L’indagine, immediatamente avviata, ha consentito di disvelare una fitta trama di rapporti di natura criminale, coinvolgente esponenti del mondo politico (titolari di cariche elettive e non), del settore amministrativo del Comune di San Felice a Cancello, nonché dell’immancabile settore dell’impresa privata.
Le complesse e articolate indagini sono state condotte lungo l’arco di circa diciotto mesi. EEsse sono consistite, fra l’altro, nella predisposizione di accurate consulenze tecniche e di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché nella espletamento di numerosi interrogatori ed audizioni di persone informate sui fatti e nella effettuazione di accurati servizi di pedinamento ed osservazione dei soggetti indagati”, spiegano i carabinieri.
Nel corso dell’attività sono stati riscontrati numerosi illeciti compiuti, nel ultimi anni, da esponenti politici e dirigenti dei settori strategici del Comune di San Felice a Cancello (Settore Ecologia e Ufficio Tecnico e Lavori Pubblici) nella gestione delle gare di appalto e nel rilascio di varie autorizzazioni amministrative (in particolare permessi a costruire).
Sul versante imprenditoriale sono emerse diverse figure di soggetti operanti in svariati settori (rifiuti, ristorazione, materiale elettrico, autolavaggio), da qualificarsi, a pieno titolo, “imprenditori collusi“, figura determinante per la realizzazione del programma criminoso, predisposto dal primo cittadino, consistente essenzialmente nell’acquisizione di consenso elettorale attraverso la commissione di una pluralità di reati, in particolare turbative d’asta, corruzioni e illeciti edilizi.