Libia, chi sono i due italiani rapiti |La Farnesina: “È una fase delicata”

di Redazione

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Libia, chi sono i due italiani rapiti |La Farnesina: “È una fase delicata”

| martedì 20 Settembre 2016 - 07:05

Sono ore d’ansia per i due italiani e un canadese, che lavorano per conto di una società italiana di manutenzione dell’aeroporto di Ghat, nel sud della Libia, rapiti da sconosciuti armati, nella giornata di lunedì.

I due italiani sono Bruno Cacace, 56enne di Borgo San Dalmazzo (Cuneo) e Danilo Calonego, 66enne del Bellunese: entrambi lavorano per la Con.I.Cos. (Contratti Internazionali Costruzioni) di Mondovì (Cuneo).

Danilo Calonego nell’ottobre del 2014 era sfuggito a due imboscate da parte dei predoni del deserto ma in Libia, dopo un breve periodo a casa, nel Bellunese, aveva voluto ritornarci quasi subito.

La città di Ghat è un’oasi desertica della provincia di Fezzan, controllata dal governo libico riconosciuto dall’Onu.

Ancora non è chiara la dinamica del sequestro che non è stato rivendicato: fonti libiche hanno riferito al sito arabo 218.tv.net che “uomini mascherati che si trovavano a bordo di una vettura 4×4, hanno fermato vicino alla cava di El-Gnoun un’auto dove si trovavano degli stranieri che stavano viaggiando verso il loro posto di lavoro vicino all’aeroporto di Ghat, prima di sequestrarli”.

Uno dei componenti del consiglio municipale di Ghat ha invece riferito al sito Masrawy.com che i tre occidentali “sono stati prelevati da un gruppo di uomini che erano a bordo di due auto. I rapitori hanno aperto il fuoco contro di loro e poi li hanno prelevati”. La stessa fonte ha aggiunto che “l’autista che accompagnava i tre è stato trovato con le mani legate in una zona desertica”. A fornire questi particolari sulla dinamica del sequestro sarebbe stato proprio l’autista abbandonato dai sequestratori.

Il caso viene seguito direttamente anche dal premier Matteo Renzi, che si trova a New York, in contatto con il ministro degli esteri Paolo Gentiloni e l’autorità delegata ai Servizi, il sottosegretario Marco Minniti.

“Non sarebbero stati sequestrati da gruppi che hanno legami con Al Qaeda, ma da un piccolo gruppo di criminali comuni”, scrivono i portali Libya Observer e Alwasat. Con i due italiani è stato rapito anche un canadese: tutti lavorano per la Con.I.Cos, società che si sta occupando della manutenzione dell’aeroporto di Ghat.

Secondo ‘Il Corriere della Sera‘ potrebbero appartenere a una delle tante tribù della zona attratte dalla possibilità di un facile guadagno; un’altra ipotesi prevede che il sequestro sia stato pianificato da gruppi fondamentalisti più strutturati per lanciare un segnale all’Occidente e agli occidentali ritenuti invasori.

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