Si è conclusa la tregua in vigore da una settimana in Siria. Damasco ha accusato i ribelli di aver sabotato l’accordo tra le parti che ha fatto scattare il cessate il fuoco, esattamente una settimana fa. Secondo uno dei dirigenti dell’opposizione siriana, la tregua è “clinicamente morta”. Parlando con l’agenzia Ap, George Sabra, dell’Alto comitato per i negoziati, ha sottolineato che il cessate il fuoco continua ad essere violato in diverse regioni del Paese.
Le strade per l’arrivo degli aiuti umanitari alle popolazioni restano bloccate. In particolare i convogli non hanno potuto raggiungere Aleppo. Il regime di cessate il fuoco in Siria è “minacciato”: sostiene il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, che ha definito “un terribile incidente” il raid aereo della Coalizione Usa “fatto, come si sostiene dal Pentagono, per errore“.
“Tutto questo – ha aggiunto Peskov – certamente minaccia il regime della tregua“. Il portavoce del Cremlino ha quindi definito la situazione “molto complicata” ma ha assicurato che “il lavoro continua” e che i capi delle diplomazie di Russia e Usa sono “sempre in contatto”.