Esplode la protesta, tra gli occupanti delle tendopoli di Amatrice, contro la decisione della Prefettura di celebrare i funerali domani alle 18 nell’aeroporto di Rieti e non, come era stato deciso in un primo momento, nello stesso comune. “Noi a Rieti non ci veniamo, ridateci i nostri morti”, dicono gli sfollati. “Io a Rieti non vado – aggiunge Don Fabio – celebrerò qui, a Rieti non dobbiamo andare”.
Ma a placare gli animi è intervenuto, su Twitter, Matteo Renzi: “I funerali delle vittime del #terremoto si terranno ad Amatrice come chiedono il sindaco e la comunità locale. E come è giusto!”.
Intanto, la procura di Rieti continua a indagare sui crolli degli edifici durante il sisma che ha colpito il Centro Italia. Si vogliono accertare eventuali responsabilità nei lavori di ristrutturazione eseguiti negli scorsi anni, probabilmente non condotti secondo norme antisismiche.
Su tutti spicca il caso del campanile della chiesa di Accumoli, responsabile della morte di un’intera famiglia in seguito al suo crollo. Venne ristrutturato dopo il terremoto dell’Umbria del 1997, ma nel 2004 si optò solamente per degli interventi contenitivi.
“C’erano 125mila euro in tutto per la progettazione e la realizzazione. Per i lavori veri e propri ne rimasero 75mila – ha detto al Corriere della Sera Fabio Melilli, subcommissario della Provincia di Rieti e committente dell’intervento – Il progetto fu vagliato e approvato da una commissione di esperti”. Ma i soldi andarono alla ristrutturazione della Chiesa, non del campanile.
Ma è sul caso della scuola elementare di Amatrice che si concentrano le polemiche più aspre: “Non mi hanno mai detto di fare l’adeguamento sismico della scuola. Mi sono solo occupato di fare il miglioramento, che è una cosa ben diversa – ha detto al Messaggero, Gianfranco Truffarelli, titolare della ditta Edilqualità – E la parte in cui siamo intervenuti effettivamente non è caduta, almeno nel periodo delle prime scosse. Ma il sindaco di Amatrice dovrebbe saperlo”.
Ci sono infine gli oltre 100mila euro spesi dalla Regione Marche per effettuare una valutazione sul rischio sismico degli otto ospedali regionali. L’incarico fu affidato senza selezione e su chiamata diretta a un centralinista dei vigili del fuoco che nei primi due anni di contratto non svolse alcuna attività. Tante ombre sin qui, pochissime le certezze.