Alcuni cittadini di nazionalità tunisina, residenti in provincia di Bari, risulterebbero essere entrati in contatto, nelle scorse settimane, con l’attentatore di Nizza. La Digos del capoluogo pugliese ha avviato gli accertamenti.
È stata direttamente l’autorità giudiziaria francese a segnalare i contatti sospetti. Degli accertamenti in corso, su cui gli investigatori baresi mantengono il massimo riserbo, viene costantemente informata anche l’autorità giudiziaria barese.
In particolare a coordinare queste verifiche è il neo nominato procuratore aggiunto Roberto Rossi, magistrato Antimafia, il quale negli ultimi mesi ha aperto diversi fascicoli d’inchiesta proprio sui passaggi sospetti dal porto di Bari e sul ruolo del capoluogo pugliese come base logistica per supporto a foreign fighters.
“Legami tra l’attentatore di Nizza e le reti terroristiche al momento non sono stati comprovati dall’inchiesta”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve,
“Non possiamo escludere che un individuo squilibrato e violento, dopo una rapida radicalizzazione, si sia lanciato in questo crimine assolutamente spaventoso”, ha proseguito.