Dopo più di un mese di agonia, il piccolo Marco Scaravelli si è spento all’età di 6 anni in seguito a un incidente avuto con la sua minimoto, Domenica 10 giugno stava rientrando ai box al termine di alcuni giri di prova sulla pista Racing park di Viadana, nel Mantovano, ma qualcosa è andato storto e la sua moto si è schiantato contro un cancello.
Il piccolo pilota era in compagnia del padre che avrebbe tirato la cordicella d’accensione della moto nonostante la manovra di rientro al box debba avvenire solo a motore spento. La moto è scattata in avanti senza che il piccolo riuscisse a governarla, ha percorso 40 metri attraversando un parcheggio e si è schiantata.
Il bambino indossava il casco, ma l’impatto gli ha procurato un gravissimo trauma cranico. Ricoverato in ospedale a Bergamo, era stato operato, ma dopo un iniziale miglioramento, le sue condizioni sono via via peggiorate fino al decesso. I genitori hanno disposto la donazione degli organi.
Commovente il post di Facebook con il quale il papà ha annunciato la scelta: “Oggi grazie a Marco per 5 bambini potrà iniziare una nuova vita. Marco era un bimbo allegro, sempre sorridente, pronto a salutare con un “ciao” tutti coloro che incontrava”.
Quindi l’invito alla cerimonia funebre: “A lui piaceva la gente, la compagnia, le feste, vorremmo che a salutarlo venisse più gente possibile, questa sarà la sua grande festa, i suoi occhi espressivi si riempirebbero di gioia vedendo questo. Per chiunque avesse la possibilità o la voglia di venire comunico che il suo funerale sarà martedì 19 luglio, alle ore 9.30, alla palestra comunale di Dosolo”.
Ma le polemiche contro il genitore, Cristian Scaravelli, non sono mancate. Se da una lato molti si sono mostrati commossi, tanti hanno manifestato perplessità sull’opportunità di far correre un rischio così alto ad un bimbo di appena sei anni in sella ad una minimoto.