Ancora sangue negli Usa, precisamente in Louisiana, a Baton Rouge, dove nel corso di una sparatoria sono rimasti uccisi tre agenti. A Baton Rouge era stato ucciso l’afroamericano Alton Sterling.
Dopo alcune voci che parlavano di un commando di tre persone all’opera, la polizia ha poi rivelato che ad aver assassinato i tre agenti era un uomo solo, successivamente neutralizzato. “Almeno due agenti sono stati uccisi nella sparatoria in Louisiana”, aveva riferito l’ufficio del sindaco di Baton Rouge che ha poi aggiornato il bilancio portando a 3 le vittime.
Ci sarebbero anche sette agenti feriti nel bilancio della sparatoria, riporta la stampa americana. A sparare contro la polizia sarebbe stato un uomo vestito di nero con il volto coperto e armato con un fucile d’assalto: si tratta di Gavin Eugene Long, 29enne ex marine. L’uomo di colore originario di Kansas City, in Missouri, aveva lasciato i Marines nel 2010 con un congedo d’onore e il grado di sergente.
“È stata un’imboscata”, ha detto il sindaco di Baton Rouge. L’attacco sarebbe avvenuto a meno di un miglio dalla centrale di polizia. Il primo cittadino statunitense ha poi invitato la popolazione a non uscire di casa.
“Condanno, nel modo più forte, l’attacco contro le forze dell’ordine a Baton Rouge“, si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca. “Per la seconda volta in due settimane, gli agenti di polizia che hanno messo le loro vite in gioco per noi, e come ogni giorno stavano facendo il loro lavoro, sono stati uccisi in un attacco vile e riprovevole”, continua Barack Obama.
“Gli attacchi devono finire, sarà fatta giustizia – prosegue il presidente americano – Forse non si conoscono ancora i motivi di questo attacco, ma voglio essere chiaro: non vi è alcuna giustificazione per la violenza contro le forze dell’ordine. Nessuna. Questi attacchi sono opera di vigliacchi che parlano per conto di nessuno”.
Obama poi dichiara: “Non riparano alcun torto. Non portano avanti alcuna giusta causa. Gli agenti a Baton Rouge, gli agenti a Dallas, erano nostri ragazzi americani, parte della nostra comunità, parte del nostro paese, insieme alle persone che hanno amato e che hanno bisogno di loro, e che hanno bisogno di noi ora – tutti noi – al nostro meglio”.
Oggi, conclude Obama, “dobbiamo restare uniti e pregare con la gente di Baton Rouge, con gli agenti che sono stati feriti, e con le famiglie in lutto dei caduti. Che Dio li benedica tutti”. E alle parole del presidente Obama si accoda uno dei leader più in vista di Black Lives Matter, DeRay Mckesson che ha chiesto la fine delle violenze.
In una intervista telefonica – scrive il New York Times – il leader nero ha precisato di “aspettare più informazioni in quanto ci sono più domande che risposte. Il movimento è nato chiedendo la fine delle violenze. L’appello è sempre valido”. Mckesson ha aggiunto che “le mie preghiere sono rivolte alle vittime di tutte le violenze“.
Foto da Twitter.