Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha telefonato in prima persona a Dario Guarise, il 73enne intervistato da Repubblica che aveva ammesso di avere paura di non potere lasciare i propri averi al compagno a causa di una grave forma tumorale.
Renzi ha rincuorato Guarise dal vertice Nato di Varsavia: “I tempi per l’efficacia del decreto attuativo della legge sulle unioni civili saranno rapidi”. Il Consiglio dei ministri ha trasmesso il decreto nella giornata di ieri al Consiglio di Stato: le valutazioni per l’attuazione dureranno 30 giorni.
Al termine del vertice ha poi ripreso il tema dell’Italicum, la legge elettorale: “L’Italicum è una buona legge elettorale, l’ho sempre detto. E non essendo su questo il referendum non vedo come si possa continuare a collegarlo al referendum costituzionale”, ha detto Renzi, rispondendo alla stampa nazionale.
“Sulla legge elettorale non apro più bocca, è un tema nella disponibilità del Parlamento. A me pare di non vedere una maggioranza. Il Mattarellum? Quando è stato proposto non c’erano i numeri”, ha precisato il premier, che ha poi risposto al’editore di La Repubblica, Carlo De Benedetti, che si era detto intenzionato a votare “no” al Referendum costituzionale qualora le riforme non dovessero andare incontro a nuove modifiche: “De Benedetti fa delle riflessioni anche interessanti sul rischio che possano vincere altre forze politiche sul ballottaggio, ma è un rischio che sta nel gioco democratico”.
Sul referendum costituzionale poi aggiunge: “Sullo spacchettamento del voto decidono le corti, non dipende da noi, così come per la data. Questo referendum in ogni caso rimane cruciale per il futuro del nostro Paese: se vince il No, l’esperienza ci dice che sarà difficile poterci rimettere le mani da qui a un decennio”.