Oggi, 26 giugno, è la vigilia di Italia – Spagna, probabilmente la sfida più attesa di questi ottavi di finale di Euro 2016. Una sfida vissuta con tanta apprensione dai tifosi azzurri, memori degli ultimi precedenti “ufficiali” tra le due formazioni.
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Dal 2008 in poi, infatti, incontrare la Spagna nelle fasi ad eliminazione diretta è stato sinonimo di sconfitta e proprio per questo l’Italia si presenta a questa sfida consapevole di non partire già spacciata ma anche di dover fare un’impresa straordinaria contro la squadra che ha sempre fermato gli azzurri negli ultimi anni.
E pensare che fino al 2008 la situazione era assolutamente invertita: fino ad allora, la Spagna era a tutti gli effetti un’eterna incompiuta, non aveva mai battuto nella sua storia l’Italia in competizioni ufficiali, erano loro a considerare noi la bestia nera ed erano a loro a vivere la vigilia di quella sfida con apprensione e timore.
Tutto è cambiato proprio agli Europei di Austria e Svizzera, nei quarti di finale: era l‘Italia campione del mondo, l’Italia di Donadoni, di Cassano e Di Natale (reduce da una sfida da dentro e fuori contro la Francia nel girone), mentre la Spagna di Luis Aragones puntava tutto sul cinismo di Fernando Torres e un centrocampo formato da Xavi, Iniesta, Silva e Marcos Senna.
Quella della Prater di Vienna, fu una partita a scacchi durata 120 minuti, senza reti e con tante occasioni sprecate, in cui le due formazioni si equivalsero in ogni aspetto e che molti considerarono (idealmente) la finale anticipata del torneo. Poi i rigori, con gli errori di De Rossi e Di Natale, rigori ancora più amari anche per la parata di Buffon su Guiza (poi rivelatasi inutile).
Una vittoria che proiettò gli spagnoli alla vittoria finale e all’inizio di un ciclo storico di successi; una sconfitta che spinse la federazione ad interrompere il progetto Donadoni e riportare in azzurro Marcello Lippi (il cui cammino, però, fu ben lontano dagli esiti del mondiale 2006).
Nel 2012, in Ucraina, andò in modo di gran lunga peggiore per gli azzurri: l’Italia di Prandelli, carica a mille dopo la vittoria contro la Germania, si presentava alla finale del torneo dopo il pari del girone contro le furie rosse (in finale si, ma sembrati poco brillanti), con la sensazione di potersela giocare e con tanti sogni di gloria. Fu solo un’illusione e il risveglio fu brusco come non mai.
La Spagna di Del Bosque fu dominante: ci schiacciò nella nostra area dal primo all’ultimo minuto con il suo palleggio asfissiante, segnando due gol per tempo e approfittando anche della superiorità numerica nell’ultima mezz’ora causa l’infortunio di Thiago Motta (ultimo dei tre cambi a disposizione), che virtualmente mise fine alla partita e finì per trasformare una sonora sconfitta in una interminabile umiliazione.
L’occasione clamorosamente mancata da Di Natale sul 2-0 è l’unico piccolo rimpianto di una serata che consacrò la Spagna nell’Olimpo del calcio (terzo successo internazionale consecutivo) e che vide l’Italia impotente di fronte al gioco avversario, con la coppia Cassano – Balotelli che prometteva gloria e invece si ritrovò a versare lacrime amare sul prato dello Stadio olimpico di Kiev.
Nel 2008, la storia del calcio è cambiata: 8 anni dopo c’è ancora spazio per cambiarla di nuovo?
I TABELLINI:
Spagna – Italia (ottavi di finale Euro 2008: domenica 22 giugno, Prater Stadion di Vienna)
SPAGNA (4-4-2): Casillas; Sergio Ramos, Puyol, Marchena, Capdevila; Iniesta (14′ s.t. Cazorla), Senna, Xavi (14′ s.t. Fabregas), Silva; Villa, Torres (40′ s.t. Guiza). C.t. Aragones.
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Zambrotta, Panucci, Chiellini, Grosso; Aquilani (3′ s.t.s Del Piero), De Rossi, Ambrosini; Perrotta (13′ s.t. Camoranesi); Toni, Cassano (29′ s.t. Di Natale). All. Donadoni.
MARCATORI: –
ARBITRO: Fandel (Germania)
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Italia – Spagna (finale Euro 2012: domenica 1 luglio, Stadio Olimpico di Kiev)
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Abate, Bonucci, Barzagli, Chiellini (21′ p.t. Balzaretti); De Rossi, Pirlo, Marchisio; Montolivo (11′ s.t. Thiago Motta); Balotelli, Cassano (1′ s.t. Di Natale). All. Prandelli
SPAGNA (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Piquè, Ramos, Alba; Busquets, Alonso, Xavi; Silva (13′ s.t. Pedro 6), Fábregas (30′ s.t. Torres), Iniesta (40′ s.t. Mata). All. Del Bosque
MARCATORI: 14′ p.t. Silva, 41′ p.t. Jordi Alba, 38′ s.t. Torres, 43′ s.t. Mata
ARBITRO: Proenca (Portogallo)