Piero Zanini, “Significati del confine. I limiti naturali, storici, mentali”.
Cos’è un confine? Come funziona? Perché a un certo punto qualcuno decide di stabilire una linea di demarcazione? Come viene “vissuto” un confine? A queste domande risponde in modo ricco e suggestivo il libro di Piero Zanini, utilizzando un vasto campionario di fonti (dalla geografia al cinema, dalla letteratura ai giochi, dall’architettura all’arte militare).
I confini sono uno spazio immenso e tutto un mondo di significati. Claudio Magris ha descritto così, suggestivamente, il vasto ambito di permanenza dei confini: “Essi muoiono e risorgono, si spostano, si cancellano e riappaiono inaspettati. Segnano l’esperienza, il linguaggio, lo spazio dell’abitare, il corpo con la sua salute e le sue malattie, la psiche con le sue scissioni e i sui riassestamenti, la politica con la sua spesso assurda cartografia, l’io con la pluralità dei suoi frammenti e e le loro faticose ricomposizioni, la società con le sue divisioni, l’economia con le sue invasioni e sue ritirate, il pensiero con le sue mappe dell’ordine”.
Il libro: Introduzione. 1. Etimologia e definizioni. 2. Come si costruisce un confine? 3. Il confine come difesa/offesa. 4. Tre storie (Storia di un recinto; Storia di una casa “divisa”; Storia di un ponte). 5. Il confine come spazio del malinteso. 6. Il confine come spazio di conflitto. 7. Il confine come spazio di pacificazione. Bibliografia. Filmografia.
Piero Zanini è architetto e ha collaborato con l’Istituto universitario di architettura di Venezia. Ha pubblicato “Il contorni delle cose”; “Città e confine”.