Non si placa l’emergenza migranti nel Canale di Sicilia. In mattinata nel porto di Catania è giunto il rimorchiatore italiano ‘Vos Thalassa‘ con a bordo 890 migranti salvati in otto operazioni di soccorso. A bordo vi sono un centinaio tra donne e minori.
Stesso copione al porto di Trapani dove sono giunti i 412 migranti soccorsi ieri nel Canale di Sicilia dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di Finanza. Tra loro ci sono molti bambini e numerose donne.
E a Pozzallo è stata la volta del pattugliatore ‘Asso 29’ con 657 migranti. Ieri sera poco prima della mezzanotte la motovedetta della Guardia Costiera aveva trasportato a terra sei donne in gravidanza, 13 minori piccoli, una donna scompensata con diabete, una donna ferita alla testa e un’altra ferita alla schiena da arma di fuoco, nonchè un uomo con un taglio al piede e diversi disidratati per un totale di 47 persone ricoverati a Ragusa, Modica e Vittoria. Riscontrati centinaia di casi di scabbia
Non solo Sicilia nella morsa. Alla calata 2 del Porto di Taranto sono state portate a termine le procedure preliminari allo sbarco di circa 700 migranti salvati nelle acque del mar Mediterraneo e trasportati a bordo di una nave della Marina militare spagnola.
Tra i migranti, in prevalenza di nazionalità somala ed eritrea, ci sono 550 uomini, 148 donne e 7 bambini. Sono destinati a essere ospitati nell‘hotspot di Taranto.
Solo ieri si era consumata la tragedia del naufragio di un barcone stracarico di migranti che è semiaffondato. Sul posto è intervenuta la nave Vega della Marina militare che ha salvato 135 persone. Quarantacinque, invece, i corpi recuperati. Decine, si teme, i dispersi in mare.
Un monito del Papa è giunto proprio oggi da un incontro con 500 profughi, durante il quale ha mostrato ai piccoli il giubbotto salvagente di una bimba morta in mare, regalatogli da un volontario: “Voi siete coraggiosi e conoscete la verità. Sono in pericolo tanti ragazzi, bambini, bambine, uomini, donne, sono in pericolo. Pensiamo a questa bambina senza nome. Ognuno di voi le dia il nome che vuole, nel suo cuore. Lei è in cielo e ci guarda. I migranti non sono un pericolo: sono in pericolo“.