Emergono nuove “verità” sul caso Regeni. Il giorno della sua scomparsa, il 25 gennaio, il ricercatore italiano fu fermato dalla polizia e poi trasferito in un compound gestito dai servizi di sicurezza. Lo avrebbero raccontato all’agenzia Reuters tre funzionari dei servizi segreti egiziani e tre fonti di polizia.
Prima del ritrovamento del cadavere, la polizia aveva ipotizzato che il ragazzo fosse stato vittima di un incidente d’auto. In seguito emerse la pista della gang criminale. Ma oggi le fonti hanno confermato che la polizia aveva preso in custodia il ragazzo prima che morisse. Nuova versione, nuovi dubbi.