Ecco le pagelle dell’anticipo della 34esima giornata di Serie A tra Napoli e Bologna.
SASSUOLO: Consigli 6; Vrsaljko 6,5, Acerbi 6,5, Cannavaro 6, Peluso 6; Biondini 6 (dal 37′ p.t. Duncan 6), Magnanelli 6,5, Pellegrini 5,5 (dal 31′ s.t. Falcinelli 6); Sansone 5,5, Defrel 6 (dal 31′ p.t. Trotta 6), Berardi 5. All.: Di Francesco.
I MIGLIORI DEL SASSUOLO
Magnanelli: perno del centrocampo neroverde, impeccabile in fase difensiva e stranamente incisivo in fase offensiva. Un suo tiro nel secondo tempo rischia di sfondare la porta della Sampdoria.
I PEGGIORI DEL SASSUOLO
Sansone: sono pochissimi i palloni toccati e ancora meno quelli sfruttati. Quasi mai incisivo e poco cattivo sotto porta. Prestazione decisamente sottotono.
Berardi: da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più, soprattutto considerando che la Samp ha giocato in 10 per 60 minuti. Un fantasma in attacco, nervoso sul finale, si fa ammonire per una spinta su Viviano, che dopo 10 minuti gli para un rigore. Apparso affaticato, l’esterno di Di Francesco è stato il peggiore del tridente offensivo
SAMPDORIA: Viviano 7,5; Cassani, Ranocchia 4, Diakitè; De Silvestri, Barreto, Fernando, Dodò; Soriano 5,5 (dal 12′ s.t. Kristicic 6), Correa 5(dal 1′ s.t. Silvestre 6); Muriel (dal 26′ s.t. Quagliarella 6). All.: Montella.
I MIGLIORI DELLA SAMPDORIA
Viviano: nel primo tempo salva il risultato dopo un tentativo di autogol di Barreto con un miracolo. Nel secondo tempo si fa sempre trovare, dimostrando di essere un buon mix di agilità e sicurezza. Termina la partita con un rigore parato, il migliore in campo.
I PEGGIORI DELLA SAMPDORIA
Ranocchia: espulso dopo appena trenta minuti, è di gran lunga il peggiore in campo. Nella frazione di gara in cui è presente è protagonista di una serie di interventi in ritardo e dritti sull’uomo. Poche scelte giuste e tanta confusione, prestazione da dimenticare.
Correa: Partita opaca del talento argentino, che dopo un paio di dribbling non riusciti si intestardisce e non esce più dal tunnel. Sostituito alla fine del primo tempo, durante il quale non si mette quasi mai in mostra.