L’ex ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha appena lasciato il Tribunale di Potenza, dove è stata ascoltata come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata. Nessuna dichiarazione è stata rilasciata.
All’arrivo un suo collaboratore aveva dichiarato che l’ex ministra era “serena e tranquilla” e che aveva portato con sé agende e materiale di lavoro relativo ai suoi due anni al Mise. La Guidi è rimasta in Procura tre ore, è stata ascoltata dal Procuratore capo di Potenza Luigi Gay e dai pm Laura Triassi e Francesco Basentini.
I magistrati hanno chiesto chiarimenti su due aspetti dell’inchiesta al centro del filone “Tempa Rossa”, il Centro Oli che la Total sta realizzando a Corleto Perticara (Potenza). Il primo riguarda l’intercettazione del novembre 2014 con il compagno Gianluca Gemelli, che risulta indagato, sull’emendamento alla Legge di Stabilità proprio per “Tempa Rossa”.
Il secondo aspetto, invece, riguarda il ruolo che Gemelli, il compagno della Guidi, avrebbe avuto nella definizione dello stesso emendamento e, più in generale, dell’attività dell’ex ministro rispetto agli interessi delle compagnie petrolifere.