Faysal Cheffou sarebbe il terzo uomo che ha partecipato alla strage dell’aeroporto di Bruxelles martedì scorso ed è l’uomo con il cappello nero nelle immagini delle videocamere. Lo riporta il quotidiano belga Le Soir specificando che comunque ancora non è arrivata una conferma dalla Procura.
Cheffou è stato arrestato giovedì sera e il suo fermo è stato confermato ieri dopo un lungo interrogatorio. È stato identificato grazie alla testimonianza chiave del tassista che martedì aveva accompagnato il commando a Zaventem.
Un altro quotidiano, la Libre Belgique, posta un video in cui il giornalista illustra una inchiesta sulle condizioni di alcuni musulmani, immigrati irregolari, fermati in Belgio durante il Ramadan.
Arrestato con altre due persone, Cheffou era da due mesi nel mirino degli inquirenti perché si era presentato diverse volte al parco Maximilien di Bruxelles per cercare di reclutare alla causa dell’Islam radicale rifugiati o immigrati clandestini che vi si trovavano.
Intanto è stato identificato anche l’uomo ferito e fermato venerdì dalla polizia alla stazione del tram a Schaerbeek, Bruxelles. È Abderahman Ameroud. Lo rende noto la Procura federale. Il fermo è stato prolungato dal giudice istruttore, che considera l’uomo legato all’inchiesta sull’attentato sventato ad Argenteuil. Secondo “Le Soir”, l’algerino nel 2005 fu condannato a 7 anni per complicità nell’omicidio del comandante afghano Massoud, leader della lotta ai talebani.
La “Marcia contro la paura”, che doveva tenersi domenica a Bruxelles, è stata annullata dagli organizzatori dopo che le autorità avevano sconsigliato la partecipazione “per motivi di sicurezza”. Lo scrive “La Libre Belgique”. La manifestazione era stata pensata come “reazione” agli attentati di martedì. A lanciare l’appello per il rinvio erano stati il ministro dell’Interno belga, Jan Jambon, e il borgomastro di Bruxelles, Yvan Mayeur.