I furbetti del cartellino ci sono ovunque, da Nord a Sud Italia e ogni settimana le telecamere inchiodano dipendenti che timbrano e poi si assentano dal posto di lavoro. Questa volta è accaduto ad Avellino dove ventuno dipendenti della Asl di sono stati raggiunti da misure cautelari interdittive.
Tra loro dirigenti, medici e impiegati, accusati di timbrare il cartellino per poi assentarsi dal posto di lavoro. A incastrare gli indagati anche le immagini riprese da telecamere nascoste. Le indagini della Squadra mobile di Avellino, coordinate dalla procura, erano state avviate nel 2015.
Avellino 21 sospensioni dipendenti ASL per #truffa. La #squadramobile rileva con videocamere assenze ingiustificate pic.twitter.com/xp1z0W87a6
— Polizia di Stato (@poliziadistato) 16 marzo 2016
Dalle immagini si vede anche un beffardo ‘ciao ciao’ alla macchinetta predisposta per la timbratura del badge e un successivo gestaccio (con tanto di dito medio alzato).
C’è anche una guardia giurata, addetta alla vigilanza interna denunciata dalla Squadra Mobile. Il vigilante viene immortalato nelle immagini mentre con un cacciavite tenta di disabilitare una microcamera nascosta, installata dalla Polizia di Stato. L’accusa nei confronti degli indagati è quella di truffa ai danni dello Stato.
Il commissario straordinario della Asl di Avellino, Mario Ferrante, annuncia drastici provvedimenti a carico dei dipendenti coinvolti nell’inchiesta sui furbetti del cartellino e scoperti dalla Polizia. “Sono fatti gravi – dice – che richiedono interventi decisi: avvierò le procedure per il loro licenziamento e, non appena verranno quantizzate le ore di assenza ingiustificate dei dipendenti, chiederò alla Corte dei Conti di recuperare le somme equivalenti”.