“L’accordo tra Ue e Gb è stato raggiunto all’unanimità”. Lo ha annunciato nella notte il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.
Deal. Unanimous support for new settlement for #UKinEU
— Donald Tusk (@eucopresident) 19 Febbraio 2016
Dopo una maratona negoziale di 40 ore, la Gran Bretagna ha ottenuto lo “status speciale” e il diritto di sorvegliare le istituzioni finanziarie e i mercati. “Siamo disposti a sacrificare parte dei nostri interessi per il bene comune”, ha ribadito Tusk.
“Al momento della prossima revisione dei Trattati” verrà inserito un paragrafo in cui sarà esplicitamente scritto che Londra è esentata dal concetto di “ever closer Union” (“Unione sempre più stretta”, il principio su cui si fonda l’Europa sin dal Trattato di Roma del 1957).
Ora “posso raccomandare di votare per la permanenza” della Gran Bretagna nella Ue. Così ha commentato David Cameron l’accordo con la Ue nella conferenza stampa alla fine del vertice, spiegando che “non faremo mai parte del Superstato europeo”. Gli elettori britannici saranno chiamati a votare il 23 giugno per il referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nell’Ue.
“Saremo influenti nelle decisioni che ci interessano e avremo la possibilità di prendere iniziative, non parteciperemo ai salvataggi finanziari, all’euro e ai confini aperti”, ha poi spiegato il premier britannico. “Saremo protetti in modo permanente, la supervisione delle nostre banche resta a noi, l’Eurozona non sarà un blocco che può agire contro di noi e non saremo discriminati”, ha aggiunto.
“Bene l’accordo tra Ue e Gb ma la partita per l’Europa inizia adesso: deve fare di più su tutti i punti di vista”, a partire dai migranti, ha affermato il premier Matteo Renzi al termine del vertice Ue a Bruxelles.