Quando manca poco al voto al Senato sul ddl Cirinnà, il premier Matteo Renzi prende posizione contro l’utero in affitto: “La stragrande maggioranza degli italiani condanna con forza questa pratica, che rende una donna oggetto di mercimonio”.
Nella eNews, il premier scrive: “Mi sembra ingiusto considerare la maternità o la paternità come un diritto da soddisfare pagando”. Sulle unioni civili, invece, sottolinea ancora: “Diritti e doveri sono tali solo se sono per tutti”.
“Sul tema è in corso una grande discussione, in Senato come nel Paese – prosegue il presidente del Consiglio -. Due punti chiave sono ampiamente condivisi: la stragrande maggioranza degli italiani, pare di capire anche in Parlamento, condanna pratiche come l’utero in affitto; la stragrande maggioranza degli italiani, pare di capire anche in Parlamento, vuole invece un istituto che legittimi le unioni civili anche per persone dello stesso sesso. È finita la stagione in cui nascondersi”.
Sulla stepchild adoption e in particolare “su alcuni punti, che rimangono aperti, si confronterà il Parlamento – scrive ancora Renzi – la ratio non è consentire il via libera alle adozioni ma garantire la continuità affettiva del minore. Non è il punto principale di questa legge, almeno non lo è per me. Allo stesso modo credo giusto che il Parlamento si pronunci anche su questo”. Sul punto si era registrata la posizione di contrasto dell’Ncd di Angelino Alfano mentre M5S ha deciso di lasciare libertà di coscienza ai suoi parlamentari.
“Ho giurato sulla Costituzione e alla Costituzione ho il dovere di rispondere – conclude il premier -. È giusto che su questi temi si voti, dopo anni in cui si è fatto melina. Perché la politica che mette la testa sotto la sabbia, come lo struzzo, che finge di non vedere la realtà, non è una politica seria. Abbiamo mantenuto l’impegno di arrivare qui, a decidere dopo che per anni si è parlato di questi temi solo per avere due voti in più in campagna elettorale. Anche questo è il segno che qualcosa, in Italia, sta cambiando”.