Niente sconti alle autorità egiziane, l’Italia vuole la verità sulla morte del corrispondente de “Il Manifesto” al Cairo Giulio Regeni: “Noi abbiamo un solo obiettivo: la verità. Stanno partendo squadre di investigatori italiani per collaborare con la polizia egiziana e sono convinto che al Sisi non si sottrarrà alla collaborazione”, dichiara il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
“Sono inoltre convinto che i buoni rapporti con l’Egitto siano un fluidificante che aiutino nella ricerca della verità”. Alfano, al programma Agorà su Raitre, si è detto convinto che “tutte le procedure saranno attivate perché la giustizia sia severa con i responsabili”.
Insomma, per Alfano: “Lo sdegno, la rabbia per quello che è successo a Giulio non può limitarsi ad essere tale, deve tradursi nello sforzo della verità, nell’ottenere la verità. Tutte le procedure dovrebbero essere attivate perché la giustizia sia severa e senza indulgenza nei confronti di chi ha realizzato tutto questo”.
Chiaramente bisognerà agire con prudenza: “Ci sono trattati bilaterali, bisogna vedere che cosa c’è scritto in quello tra Italia e Egitto, ma certamente l’interesse della giustizia italiana sarà forte”.