Il peggio sembra essere passato, almeno nella costa orientale degli Stati Uniti che si è svegliata sepolta dalla neve, dopo il passaggio della tempesta Jonas. A New York, una delle più colpite, è infatti spuntato il sole e il divieto di circolazione è stato revocato. Sono stati riaperti i ponti e i tunnel per accedere a Manhattan.

Ancora disagi, invece, sulla costa orientale letteralmente paralizzata dall’enorme quantità di neve caduta che ha provocato anche diversi blackout, con migliaia di famiglie ancora senza corrente elettrica.

Sembra quasi un bollettino di guerra, ma è solo il bilancio parziale delle vittime causate negli Usa da Jonas, la tempesta di neve che sta flagellando la East Coast. I morti sono adesso 19, tre di loro sono di New York: si tratta di persone colpite da infarto dopo ore trascorse a spalare la neve davanti alla loro casa.

Le altre  vittime sono state coinvolte in incidenti stradali in Arkansas, North Carolina, Kentucky, Ohio, Tennesse e Virginia, dove è stato il freddo ad uccidere 2 persone. Intanto il Pentagono ha mobilitato 2.300 uomini della Guardia Nazionale nei 12 Stati colpiti da Jonas.

Il numero più alto di soldati, 490, opera in Virginia, dove in alcune zone è caduto oltre un metro di neve. Interessato dalla tempesta anche il vicepresidente americano, Joe Biden, il cui aereo, di ritorno dall’Europa, è dovuto atterrare a Miami invece che a Washington.

I danni provocati dalla tempesta potrebbero ammontare fino a 850 milioni di dollari.