Scendono in piazza in cento città italiane, da Nord a Sud, i sostenitori delle unioni civili. La manifestazione “Svegliati Italia” vuole “sensibilizzare l’opinione pubblica e far capire al governo che le unioni civili non possono più essere ritardate”.
L’iniziativa è stata organizzata da Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit che hanno parlato di una “giornata storica” per il nostro Paese. Gli organizzatori hanno fissato la data della manifestazione solo una settimana prima rispetto al Family Day, in programma il 30 gennaio.
All’indomani delle dichiarazioni di Papa Francesco e dei numerosi emendamenti al ddl Cirinnà e delle polemiche per la scritta “Family Day” comparsa sul Pirellone a Milano, c’è chi sostiene il governo e gli chiede di andare avanti.
RENZI: “NON POSSIAMO PIU’ RIMANDARE”
Proprio la Cirinnà torna sulle parole di Papa Francesco, smorzando i toni della polemica. “Il Pontefice va ascoltato e non commentato – afferma – lui fa il suo mestiere, il Parlamento anche. Non è tempo di guerre tra cattolici e laici, c’è la maggioranza per approvare la legge”.
E il sindaco di Milano Pisapia, su Twitter, è andato all’attacco del governatore Roberto Maroni dopo la decisione di illuminare il Pirellone con la scritta “Family Day”. “Il Paese – ha twittato il primo cittadino di Milano – non è con chi accende le luci per spegnere i diritti”.
Proprio a Milano una delle manifestazioni più grandi, partita da Piazza della Scala. E sono state oltre mille le persone che si sono raccolte davanti a Palazzo Marino per un flash mob canoro sulle note dell’Inno alla gioia.
Anche a Roma, Piazza del Pantheon affollata di persone che hanno sventolato tante bandiere Lgbt. Tra i presenti il cantante Scialpi, che partecipa alla manifestazione insieme a suo marito: “Non siamo cittadini di serie B”.
Piazze gremite anche a Napoli e Palermo.
