È il peggior inizio anno di sempre per le Borse europee. Il grande tonfo dei listini asiatici ha innescato il tipico effetto domino che ha finito col travolgere anche Wall Street. Milano paga la flessione di Shanghai e Shenzhen (-7% e stop automatico delle contrattazioni) con un preoccupante -3%.
Ma non è solamente la nota volatilità delle borse asiatiche ad influire negativamente sui mercati occidentali. C’è anche la crisi diplomatica tra Iran e Arabia Saudita, infatti, a complicare la situazione. Se in mattinata il greggio veniva trattato al rialzo, in serata il prezzo al barile crollava sotto i 37 dollari. La sensazione, quindi, è quella che possa di nuovo essere combattuta una “guerra del petrolio”.
Non stupiscono, quindi, i numeri disastrosi di fine giornata: Francoforte (la peggiore europea) cede il 4,28%, Parigi il 2,47%, Londra il 2,39%, Dow Jones il 2,5%, lo S&P500 cala del 2,6% mentre il Nasdaq arretra di oltre 3 punti percentuali. Si tratta quindi della peggior chiusura dal 1932 per i mercato Usa. Soffre anche la Borsa di Tokyo: –3,06%.
A Milano Ftse Mib chiude in ribasso del 3,17% e il Ftse All Share del 3,01%. Un profondo rosso che non rovina la festa della Ferrari, al debutto a Piazza Affari che nel complesso riesce a tenere botta e a chiudere in linea con il prezzo di apertura di 43 euro.