Sei indagati per la morte della piccola Nicole | La Procura di Catania: “Omicidio colposo”

di Redazione

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Sei indagati per la morte della piccola Nicole | La Procura di Catania: “Omicidio colposo”

| giovedì 17 Dicembre 2015 - 13:38

Tre medici sono indagati, per omicidio colposo, per la morte di una neonata nella clinica Gibiino di Catania. La Procura di Catania ha chiuso l’inchiesta sulla morte di Nicole Di Pietro, avvenuta nel febbraio 2015, notificando il provvedimento alla ginecologa Maria Ausilia Palermo, al neonatologo Antonio Di Pasquale e all’anestesista Giovanni Gibiino. Indagata per falsa attestazione l’ostetrica Valentina Spanò; il direttore sanitario Danilo Audibert e l’infermiere professionale Fabrizio Paglia per favoreggiamento personale.

La  Procura contesta ai tre sanitari l’omicidio colposo per “aver cagionato, con condotte gravemente colpose, attive ed omissive, il decesso della neonata. Nella fase precedente al parto la ginecologa non avrebbe proseguito il doveroso e accurato monitoraggio del feto durante il travaglio che avrebbe consentito di prevenire la sofferenza fetale, poi verificatasi, ricorrendo ad un parto cesareo d’urgenza; dopo la nascita di Nicole Di Pietro, il neonatologo e l’anestesista avrebbero eseguito manovre rianimatorie inadeguate, aggravando così la sofferenza respiratoria della neonata fino al suo decesso avvenuto per arresto irreversibile delle funzioni vitali consecutivo a grave sofferenza acuta fetale”.

Ai tre medici, sospesi dalla professione dal Gip fino al prossimo 27 dicembre, è contestato anche il reato di falso ideologico: “false attestazioni nella cartella neonatale per Di Pasquale e di Gibiino”; a Danilo Audibert e Paglia Fabrizio, all’epoca rispettivamente direttore sanitario e infermiere responsabile di sala operatoria nella clinica Gibiino, la Procura contesta il favoreggiamento personale e false informazioni al Pm “sulla presenza in sala parto del kit di emergenza neonatale”.

Alla ginecologa Palermo sono contestate lesioni personali colpose nei confronti di Tania Laura Egitto, madre di Nicole, per “la mancata rimozione di una garza durante le fasi di applicazione dei punti di sutura post partum, con conseguente insorgenza di un’infezione protrattasi per 13 giorni fino alla definitiva rimozione del corpo estraneo, avvenuta al pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro di Catania”.

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