Crocchette per cani, gatti e mangimi di ogni tipo, per ogni razza e per ogni taglia: senza glutine, per animali sterilizzati, tendenti all’obesità o con problemi gastrointestinali. Vi siete mai chiesti cosa contengono questi prodotti che, considerando il prezzo di mercato, si possono definire ‘stellati‘? Durante la puntata di Report, andata in onda ieri sera, Sabrina Giannini ha cercato di far luce sul settore alimentare per animali, ritenuto poco trasparente e produttore di cibo dannoso per i nostri amici a quattro zampe. Un settore che non conosce la crisi: negli ultimi dieci anni, infatti, la spesa degli italiani per cani e gatti è aumentata del 70% e l’anno scorso sono stati spesi 1,8 miliardi di euro per acquistare scatolette.

Si tratta di industrie in forte crescita, nonostante i prodotti utilizzati siano per lo più scarti alimentari. Non a caso i fondi di investimento stanno puntando tutto sulle aziende che producono cibo per cani e gatti e su quelle che lo distribuiscono. Definirle poco trasparenti è lecito soprattutto se si prendono in considerazione le informazioni trascritte nel retro delle scatolette, dove non è facile distinguere gli ingredienti utilizzati. Poca chiarezza nascosta da abbondante pubblicità, spesso fuorviante. E a tal proposito, la legge dell’etichettatura facilita le furbate delle aziende: essa infatti consente ai produttori di mettere sul mercato cibi contenenti almeno il 4% di carne, che è tra l’altro la percentuale più diffusa.

Ma cosa rischiano gli animali che si cibano di questi prodotti? La presenza di aflatossine, presenti nelle scatolette, può risultare mortale o causare malformazioni di ogni tipo, vomito, diarrea e tumori. Per ovviare a queste gravi problematiche, secondo il programma in onda su Raitre, è meglio optare per una dieta casalinga, basata su alimenti freschi e adatti al regime animale. Solo così, spiegano, non solo eviteremo il peggio per i nostri animali, ma garantiremo anche un risparmio ai nostri portafogli.