Ecco le pagelle del match della 13° giornata di Serie A tra Juventus e Milan (clicca qui per leggere la cronaca del match).
Juventus (4-3-1-2): Buffon 6,5; Lichtsteiner 6,5, Barzagli 6, Chiellini 6, Evra 5,5 (28′ pt Alex Sandro 7); Sturaro 5,5, Marchisio 6, Pogba 6; Hernanes 3,5 (1′ st Bonucci sv); Dybala 7 (35′ st Morata), Mandzukic 5,5.
I MIGLIORI DELLA JUVENTUS
Dybala: nei primi 20 minuti dà brio all’attacco della Juventus con dribbling e accelerazioni, poi non riesce ad incidere fino al gol al 20′ del secondo tempo. La rete molto bella sblocca la Juventus e lo stesso giocatore, dopo un minuto, prova il raddoppio.
Alex Sandro: la miglior partita del giocatore da quando milita nella Juventus. Entra al posto di Evra e si mette subito in mostra. Prova diverse incursioni sulla sinistra e fornisce l’assist vincente a Dybala.
Lichtsteiner: macina gioco sulla sua fascia di pertinenza e recupera un’infinita di palloni. Dal suo lato il Milan non riesce mai a rendersi pericoloso.
I PEGGIORI DELLA JUVENTUS
Hernanes: imbarazzante. Poco reattivo, perde diversi palloni ed emblematica è la scena tra il 17′ e il 18′ quando in due minuti si fa anticipare due volte dagli avversari e consente al Milan di rendersi pericoloso in area bianconera. In netta difficoltà anche in fase propositiva. La partita finisce dopo il primo tempo.
Milan (4-3-3): Donnarumma 6; Abate 5,5, Alex 5,5, Romagnoli 6,5, Antonelli 6; Kucka 6,5 (28′ st Luis Adriano sv), Montolivo 6, Bonaventura 5,5; Cerci 5,5, Bacca 5, Niang 6,5.
I MIGLIORI DEL MILAN
Kukca: aggressività, potenza, forza fisica. Vince i duelli con Hernanes e affronta alla pari Pogba.
Romagnoli: anticipa sempre di testa Mandzukic, protegge bene il compagno di reparto Alex, dimostra personalità e sicurezza.
Niang: si sacrifica per 90 minuti, aiuta la squadra arretrando e coprendo sulle scorribande di Lichtsteiner.
I PEGGIORI DEL MILAN
Bacca: c’è ma non si vede. Non è solo per demerito suo, visto che i compagni non gli danno alcun pallone giocabile ma il colombiano non fa movimento per cambiare la sua partita ed impensierire la retroguardia avversaria.