È durato sette ore l’interrogatorio di Veronica Panarello che ha chiesto di essere sentita dagli inquirenti nel carcere di Agrigento. “Loris non l’ho ucciso io”, ha detto al Pm Marco Rota nella deposizione. La Panarello ha ammesso però di “non averlo
accompagnato a scuola”, ma che il giorno in cui è stato ucciso il bambino “è salito a casa con le chiavi” che gli ha dato lei.
La madre di Loris ha poi aggiunto di “avere un buco e di non ricordare”. A interrogarla è stato il sostituto procuratore di Ragusa, Marco Rota, alla presenza del legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita.
L’avvocato della donna uscendo dal carcere, ha chiesto il silenzio stampa: “Non farò più alcuna dichiarazione fino all’udienza preliminare. È stata una giornata pesante dopo 12 ore in carcere. Fate tutte le ipotesi che volete, io non parlo”.
La Panarello è detenuta con l’accusa di aver ucciso Loris Stival, per cui la Procura di Ragusa ha chiesto il rinvio a giudizio e l’udienza preliminare davanti al Gup è fissata per il 19 novembre.
Più volte la Panarello ha professato la sua innocenza, sostenendo di avere accompagnato il giorno della morte di Loris il bambino a scuola. Nei corsi dei mesi, però, è sembrata spesso sul punto di ritrattare o cambiare versione prima di continuare a professarsi innocente.