“A causa della violenza e del terrorismo si è diffuso un atteggiamento di sospetto o addirittura di condanna delle religioni”. Queste le parole di Papa Francesco pronunciate nell’udienza interreligiosa a 50 anni dall “Nostra Aetate“.
Andare oltre le deviazioni: “Benché nessuna religione sia immune dal rischio di deviazioni fondamentalistiche o estremistiche in individui o gruppi, bisogna guardare ai valori positivi che esse vivono e propongono”.
Il Santo Padre auspica che le religioni dialoghino “su numerosi temi: pace, fame, miseria, crisi ambientale”. Bisogna quindi che i fedeli “alzino lo sguardo per andare oltre”.
“Il dialogo basato sul fiducioso rispetto – ha spiegato – può portare semi di bene che poi diventano germogli di amicizia e collaborazione in tanti campi come nel servizio ai poveri, ai piccoli, agli anziani, ai migranti, nell’attenzione agli esclusi”.
Infine l’appello affinché le persone camminino unite prendendosi cura del prossimo: “Insieme possiamo lodare il Creatore per averci donato il giardino del mondo da coltivare e custodire come un bene comune”.
“Possiamo realizzare progetti condivisi per combattere la povertà – conclude Bergoglio – e assicurare a ogni uomo e donna di condizioni di vita dignitose”.