In seguito all’allarme lanciato dall’Oms relativo alla pericolosità delle carni rosse, etichettate come cibi potenzialmente cancerogeni e delle carni lavorate, classificate cancerogene, le associazioni dei produttori di carni italiane respingono l’allarmismo creato dalla notizia.
Dal canto suo getta acqua sul fuoco anche il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin. “Nessun allarme, la mangio anche io”, assicura. “Sto ancora allattando i miei gemelli e loro hanno l’alimentazione della mamma – aggiunge Lorenzin – Io mi nutro in modo equilibrato, mangiando tutto, anche la carne rossa che tra l’altro mi serve per tenermi su e per il contenuto di ferro. Seguo i principi della dieta mediterranea e del mio medico che mi ha consigliato un’alimentazione corretta con tutte le componenti bilanciate in modo appropriato. A volte non ci riesco, ma almeno ci provo tutti i giorni”, confida.
Secondo la Coldiretti infatti le carni prodotte in Italia sarebbero più sane di quelle del resto del mondo, perché più magre, non trattate con ormoni e ottenute seguendo le rigide disposizioni di produzione “Doc”. Mangiare queste carni, abbinate ad una dieta mediterranea, ha permesso agli italiani di diventare tra le popolazioni più longeve del mondo (84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini). L’associazione di categoria evidenzia come il rapporto Oms sia stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse come quelle statunitensi che consumano il 60 per cento di carne in più degli italiani.
La quantità di carne mangiata dagli italiani sarebbe inoltre ben sotto la media rispetto a paesi come gli Stati Uniti: 78 chili contro 125 chili pro-capite. “Proprio quest’anno peraltro – precisa la Coldiretti – la carne è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta”.
Anche Assica-Assocarni interviene e spera che dal rapporto dell’Oms non si crei un ingiustificato allarmismo che rischia di colpire uno dei settori chiave dell’agroalimentare italiano che contribuisce a circa il 10-15% del prodotto interno lordo annuo italiano.
“Un uso equilibrato dell’alimentazione è garanzia di salute – ha affermato il responsabile Cna alimentare, Gabriele Rotini – Per questo l’allarmismo di come è stato presentato lo studio Oms deve essere respinto”.