Il 31 ottobre ormai in quasi tutto l’Occidente si festeggia Halloween. Le sue origini affondano nel precristianesimo, con la festività celtica di Samhain. È la notte prima di Ognissanti, che in inglese è “All Hallows Day”, dunque per indicare la vigilia si utilizza la parola “eve” al posto di “day” (che significa giorno): la variante scozzese di All-Hallows-Eve (cioè la notte prima di Ognissanti) ha preso piede in tutto il mondo ed ecco che si ha Halloween, notte in cui i morti riemergono dalla tomba e camminano di nuovo sulla terra.
Si parla quindi di Ognissanti, nota anche come Tutti i Santi, una solennità che celebra insieme la gloria e l’onore dei Santi canonizzati e non. Infatti attualmente la festa cattolica cade l’1 novembre, seguita il 2 novembre dalla Commemorazione dei Defunti, ed è una festa di precetto che prevede una veglia e un’ottava nel calendario della forma straordinaria del rito romano.
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La pratica del travestirsi risale invece al Medioevo e si rifà alla pratica tardomedioevale dell’elemosina, quando i poveri andavano porta a porta ad Ognissanti e ricevevano cibo in cambio di preghiere per i loro morti da recitare il successivo giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre).
Shakespeare menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando Speed accusa il suo maestro di “lagnarsi come un mendicante ad Hallowmas (Halloween)”.
Lo sviluppo di oggetti e simboli associati ad Halloween si è ampliato col passare del tempo. Ad esempio l’uso di intagliare zucche con espressioni spaventose o grottesche risale alla tradizione di intagliare rape per farne lanterne con cui ricordare le anime bloccate nel purgatorio.
La rapa è stata usata tradizionalmente ad Halloween in Irlanda e Scozia, ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed era molto più grande – facilitando il lavoro di intaglio. La tradizione americana di intagliare zucche risale al 183 ed era originariamente associata con il tempo del raccolto in generale, venendo associata specificamente ad Halloween verso la seconda metà del Novecento.
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Durante la festa di Halloween i bambini travestiti bussano di casa in casa chiedendo dolciumi e caramelle dicendo “Dolcetto o scherzetto?”. La parola “scherzetto” è la traduzione dall’inglese “trick”, una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà se non viene dato alcun dolcetto (“treat”). “Trick or treat” (dolcetto o scherzetto) in realtà significa anche “sacrificio o maledizione”.
Il simbolismo di Halloween include anche temi come la morte, il male, l’occulto o i mostri. Nero, viola e arancione sono i colori tradizionali di questa festa.