Calcaterra continua a stare male: i dolori alla testa, i flashback e le amnesie non lo lasciano in pace. Soprattutto hanno risvegliato il suo lato oscuro. Il commissario infatti continua a fare giustizia a colpi di pistola, uccidendo tutti gli impuniti, i criminali che la passerebbero franca. Sciuto e Pietrangeli sono sempre più preoccupati per le sue condizioni di salute ma ancora non sono riusciti a collegare questi omicidi con Calcaterra: probabilmente non voglio vedere quello che succede sotto i loro occhi.
E lo stesso sguardo accecato di vendetta è quello di Anna: trovato il socio del Broker anche lei è intenzionata a farsi giustizia a tutti costi, uccidendolo. Per farlo tiene all’oscuro i colleghi della Duomo, segue un suo piano preciso e quando Tempofosco si mette in mezzo non può che stordirlo e rapirlo.
Il riassunto della sesta puntata di Squadra Antimafia 7
Calcaterra alla fine della quarta puntata aveva ucciso Ferlito che – come lui – era ricoverato in ospedale. Adesso un’infermiera lo trova svenuto vicino il letto del morto.
Anna nel frattempo chiama Davide, gli dice di aver ucciso Goffredo e gli chiede di raggiungerla al porto. Ma lì arrivano anche gli uomini di Saverio, il complice del Broker: tra la squadra e i malavitosi inizia un conflitto a fuoco. Il braccio destro di Goffredo però riesce a recuperare la sua ventiquattrore con dentro documenti particolarmente compromettenti.
“Ci serviva vivo” inveisce Sandro contro Anna. “Ormai è tutto finito” rincara la dose Sciuto. Ma la Cantalupo risponde: “No, aveva un socio”. Socio che nel frattempo è intenzionato a portare avanti gli affari anche senza Collina.
Intanto Domenico sta male e non ricorda nulla di quello che è successo. Il dottore sembra essere preoccupato per queste amnesie e Pietrangeli lo va a prendere in ospedale.
Caputo identifica il kazako che ha preso la valigetta di Collina, Tempofosco ricollega che anche l’incendio dell’azienda di Milano era stato compiuto per mano dei kazaki e gli uomini della Duomo capiscono che il giro illegale del Broker ha proporzioni internazionali: un piatto ricco per De Silva che intanto fa “affari” con Rachele Ragno. Anche loro sono alla ricerca del socio di Collina: De Silva dice a Rachele di convincere Don Alfio a candidarsi per colmare il vuoto che ha lasciato Goffredo.
Vaccaro intanto voleva fare un colpo di mano e voltare le spalle a Don Alfio; Rachele quindi lo uccide e il boss la mette a capo della famiglia, trovando anche un posto per De Silva, il quale ha un nome per arrivare al socio del Broker, Stefano Strina. Si tratta di un ex militare che era in affari con Collina come prestanome e si occupava di ripulire il denaro sporco proveniente dalla vendita di armi. Sulle sue tracce si sta muovendo anche la Duomo.
Squadra antimafia 7, sesta puntata
Ovviamente prima arrivano De Silva e Rachele e segue il solito conflitto a fuoco. “Stanno sempre un passo avanti a noi” commenta Sandro. “Ma non te sei stancato?” chiede poi a Sciuto. “Di che?”, gli domanda il collega. “De sta in mezzo ai morti” conclude Pietrangeli.
Mentre la Duomo inizia le indagini sulle guardie del corpo di Strina, De Silva lo sta torturando per avere le informazioni che vuole a modo suo…
Sciuto nel frattempo va a trovare Calcaterra. “Finalmente sei passato non sei mai venuto a trovarmi, me lo sarei ricordato no?” gli chiede Mimmo, che ovviamente non si ricorda delle visite precedenti di Sciuto… Il collega gli chiede di esserci l’indomani all’udienza per Saro che ha deciso di cambiare vita. Il commissario poi, mentre si sistema le pillole nel contenitore con i giorni della settimana, ricorda Rosy e alcuni momenti passati insieme.
Per Davide e Anna inizia una notte di passione; mentre per Strina continuano le torture. Dopo aver fatto il nome del socio del Broker, Rachele lo uccide.
La Duomo ha preso uno degli uomini di Strina che era riuscito a scappare dalla sparatoria e dopo qualche tentativo riescono a farsi dare il nome di una banca dove di solito Strina lo mandava a portare tanti soldi.
Ma ad arrivare da Torrisi per primi – come al solito – sono De Silva e Rachele. “Immagino vogliate parlare di affari” dice. “Volete prendere il posto dei Maglio?” chiede ai due. “Tu sei obbligato a fidarti di noi” gli dice De Silva che gli racconta di aver fatto una copia di tutti i documenti della Nepture prima che loro li bruciassero. Torrisi a quel punto decide di ascoltarli.
Saro all’udienza con il pm dopo che gli levano le manette va per abbracciare sua madre, salvo poi minacciare di ucciderla con un coltello: in questo modo, tenendola in ostaggio, riesce a scappare.
A portarlo via c’è Rachele ma in macchina il colpo di scena: Carmela era d’accordo con suo figlio e ha solo finto. Calcaterra e Sciuto li inseguono in auto.
Squadra antimafia 7, sesta puntata
Saro e Rachele portano Carmela nella tenuta di Don Alfio, ma la donna è chiara: vuole andarsene prima possibile. Il boss intanto consegna a Saro un anello: “La famiglia ha bisogno di nuova linfa…”.
Anna nel frattempo risale al nome di Torrisi e si convince che sia lui il socio ma Tempofosco cerca di dirle di andarci piano.
Calcaterra e Sciuto intanto si mettono sulle tracce di Carmela e parlano con Giovanna, una donna della famiglia Ragno. Mimmo la minaccia con una pistola (e uno sguardo cattivissimo) e lei dice che i contatti con i Corvo li tiene un prete, don Manzini. Sciuto poi si confida con Sandro: “Ho avuto paura, non l’ho mai visto così…“. I due capiscono che forse non hanno fatto bene a coinvolgerlo visto che non sta particolarmente bene.
Davide e Anna vanno a parlare con Torrisi che si fa paladino dell’onestà e della trasparenza; la Cantalupo poi ricorda di averlo incontrato una volta mentre era a pranzo con Goffredo ma lui dice di non aver conosciuto Collina personalmente.
Squadra antimafia 7, sesta puntata
La Cantalupo e Tempofosco vanno dal pm per chiedere di poter mettere sotto controllo Torrisi ma lui rifiuta le loro richieste convinto che non si basino su solidi indizi. Anna non la prende per niente bene, si arrabbia, continua a pensare all’attentato in cui ha perso la vita suo marito e poi va alla Duomo e si prende il computer e il resto delle sue cose.
Sciuto e Pietrangeli invece seguono don Manzini nella speranza di rintracciare il covo dei Corvo. Una ragazza nel frattempo stava cercando Giovanna e viene a sapere che la polizia l’ha portata in commissariato; subito allora avverte Saro del possibile pericolo. Tutti quindi decidono di abbandonare il rifugio ma Carmela non ha intenzione di seguirli e si fa trovare incappucciata e incatenata.
Poi al commissariato recita la parte della madre affranta e del tutto estranea ai fatti. Sandro chiama Calcaterra per raccontargli gli ultimi fatti, gli racconta del prete che in realtà era un usuraio e un malavitoso che si nascondeva dietro la tonaca. Dopo la telefonata Mimmo finisce a terra con dolori lancinanti e i soliti flashback; dopo un po’ però di riprende e sul viso gli compare l’espressione che abbiamo cominciato a conoscere (e temere…).
Esce da casa e in strada c’è Sandro che lo chiama. Ma Mimmo niente, non lo sente, non l’ascolta e si mette in macchina.
Squadra antimafia 7, sesta puntata
Calcaterra, come ci ha abituati negli ultimi tempi, è intenzionato a fare giustizia da solo e si reca dal prete con la sua pistola. Ma non serve sparare basta una minaccia e il prelato viene colto da una specie di infarto. “Aiutami” ripete con un rantolo. Calcaterra va per aiutarlo a mettersi seduto ma subito dopo gli spara in testa.
Anna nel frattempo da casa inizia ad indagare su Torrisi e riesce a entrare nel sistema della sua banca: “Mi tengo tutti i tuoi soldini dove non li puoi prendere come risarcimento per la morte di mio marito” gli dice al telefono dopo aver violato i suoi sistemi.
Tempofosco poi va a casa della Cantalupo, le dice che ha capito che c’è qualcosa che non va e la incita a non lasciarsi andare a colpi di testa, magari andando oltre i limiti della giustizia. “Devo fargliela pagare, io lo devo uccidere, scusami, scusami…” gli dice Anna dopo avergli fatto bere dell’alcol con del sonnifero. E il suo sguardo è lo stesso di Calcaterra, pieno di sete di vendetta…